Le “interferenze creative” del Theatre en Vol invadono piazze e strade con “Il gran mondo del teatro”

Il gran mondo del teatro
Il gran mondo del teatro © Irene Trancossi

Noi lo abbiamo visto nell'appartato Piazzale Pasquino a Montepulciano, Il gran mondo del teatro, ma subito dopo lo spettacolo – realizzato sotto l'egida del Cantiere Internazionale d'Arte - correva ad occupare le strade di Castelmuzio, Cetona, San Casciano con tutto il suo corteo di attori, mimi, ballerini, figuranti e cantanti.

Lo spirito che anima questa breve ma articolata piéce, che reinterpreta con massima libertà Il gran teatro del mondo di Pedro Calderòn de la Barca è né più né meno quello del teatro di strada: siamo infatti nelle mani e nel cuore della compagnia sarda Theatre en Vol, usa a trasformare spazi pubblici in luoghi teatrali estemporanei dove, spesso all'improvviso, il passante/spettatore viene attirato nel vortice dei loro spettacoli.

Vita, morte, meraviglie

Parliamo di un canovaccio, più che di un testo vero e proprio, che interpreta a modo suo il fil rouge che si è dato il Cantiere 2018, cioè “Vita, morte, meraviglie”. Ma un canovaccio ben costruito ed assai articolato, che prevede interventi attoriali, coreografici, mimici, musicali e di canto. E che pur tuttavia, come ogni canovaccio che si rispetti – ce l'ha detto la bravissima Maria Paola Cordella, che ne è l'autrice e la fervorosa regista – potrebbe suscitre inaspettate variazioni, cambiando da un tempo e da un luogo all'altro.

Il gran mondo del teatro della Cordella “rilegge, riscrive e reinterpreta“, come dice il cartellone, il celebre testo del drammaturgo spagnolo; ma in realtà di quel Calderòn non si scorge molto. Piuttosto viene in mente l'altro suo capolavoro - La vita è sogno – preso atto che il pubblico viene messo di fronte ad un tracciato dal sapore onirico, pieno di trovate e divagazioni sceniche, che si conclude con un nostalgico canto corale africano.

Ognuno può aggiungere qualcosa

E' un momento di grande effetto, scaturito in uno dei laboratori preparatori (in questo caso, destinato a giovanissimi immigrati africani in attesa d'asilo) in precedenza organizzati sul territorio. Laboratori di danza e di recitazione – nessun professionista tra i partecipanti - che hanno preceduto la preparazione d'insieme: cioè soli otto giorni di prove intense, coordinate con passione, sensibilità e grande pazienza dalla Cordella. Visto il risultato, un miracolo del Cielo, o giù di lì.

Puccio Savioli, autore delle singolari e mirabolanti macchine presenti in scena, recita più parti insieme a Michèle Kramers, co-regista: sono una coppia di comunicativa espressività. Non è da meno la stessa Cordella, onnipresente sulla scena. Costumi e coordinamento scenico sono di Claudia Spina; le coreografie di Alberta Palmisano, “danzattrice“ insieme a Sara De Melas, Gaia Lorenzetti, Giovanna Manganiello, Roberta Rossellino. Musiche originali di Dominga Giannone, dal sapore circense e vagamente felliniano. Come tutto il resto, d'altro canto.


Spettacolo: Il gran mondo del teatro
Visto a Montepulciano.