Danza
IL LAGO DEI CIGNI

Il Lago dei Cigni, una storia immortale

Il Lago dei Cigni, una storia immortale

Il Teatro Comunale ha ospitato la prestigiosa compagnia di danza del KremlinBallet di Mosca: dall’8 al 14 maggio ha presentato “Il lago dei cigni” di Pëtr Il’ic Cajkovskij, nella coreografia di Andrej Petrov, con le musiche eseguite dall’Orchestra del Teatro Comunale diretta da Felix Krieger. Lo spettacolo ha riscosso un enorme successo e ha registrato una notevole presenza di pubblico, che ha aderito con entusiasmo e partecipazione all’evento.

La struggente ed eterna storia d’amore tra il principe Siegfried e la regina dei cigni Odette torna sul palcoscenico del Teatro Comunale dopo appena tre anni – all’epoca fu rappresentata da una compagnia di giro russa, il Balletto di Mosca La Classique.
Il Balletto,  composto da due atti e quattro scene,  libretto di V.Begichev e V. Geltser, è diretto e coreografato dal fondatore e direttore artistico della compagnia russa, Andrej Petrov.

Il Lago dei Cigni, uno dei più celebri e acclamati balletti del XX secolo, primo dei tre balletti di Piotr Il'ič Čajkovskij (La Bella Addormentata nel Bosco, Il Lago dei Cigni, Lo schiaccianoci), fu composto tra il 1875 e il 1876.
Originariamente nasce dall’elaborazione di una composizione scritta da Piotr Ilyich Tchaikovsky nel 1871, con l’intento di divertire i nipotini durante una vacanza.
La partitura rappresenta la rinascita musicale del balletto, dopo esempi ottocenteschi di scarso interesse musicale. Il Lago dei Cigni si ispira alla favola di J.k.A. Musaus Il velo rubato, simbolo del topos romantico di un amore impossibile, poiché ostacolato dal fato e dagli eventi.
Esistano diverse versioni del balletto - la prima fu coreografata da Julius Reisinger sulla musica di Čajkovskij e andò in scena per la prima volta al Teatro Bolshoi di Mosca nel febbraio 1877, ma non ebbe il successo sperato dal compositore, nonostante le ripetute repliche.
Il Lago dei Cigni, pur nella fedeltà alla tradizione del balletto russo, e in particolare alla storica coreografia di Petipa, riesce a proporre soluzioni scenografiche e coreografiche originali, unite alla straordinaria bravura di un corpo di ballo impeccabile.
Sul palco, alla direzione dell’Orchestra del Teatro Comunale torna il Maestro Felix Krieger, dopo il successo ottenuto la scorsa stagione con la direzione di un altro balletto, La doppia notte di Monica Casadei.

Questo allestimento mantiene intatto il fascino e l’eleganza della grande tradizione del balletto russo: una scenografia curata nei minimi dettagli si coniuga alla magistrale fattura dei costumi, confezionati con cura, rigore e rispetto dell’antica tradizione russa. Il Kremlin Ballet del Palazzo di Stato del Cremlino  si distingue per la bravura e la preparazione dei suoi elementi, unita all’intensità e alla passionalità della loro interpretazione, con un corpo di ballo aggraziato, omogeneo e preciso, dotato di belle linee e ottima dinamica.
Di estremo impatto è il connubio tra musica e storia, tra l’immortale e struggente composizione di Čajkovskij e la vicenda, caratterizzata da una forte valenza simbolica: l’eterna lotta tra il bene e il male, che si esprime nel dualismo tra bianco e nero, tra il cigno bianco e il cigno nero, il tema del doppio, della mutevole e arcana natura della donna. Il personaggio di Odette-Odile racchiude in sé la conflittualità duale presente in ogni persona e in senso lato tra bene e male, tipica tematica romantica: Odette ha una natura forte, intensa, caratterizzata da un dolente lirismo, è una creatura delicata e eterea, al contrario Odile è sfrontata, aggressiva, dotata di una bellezza seducente e carnale. Simbolica è la figura del cigno e la sua natura: questi animali vivono profondamente e intimamente la vita di coppia, una volta che si accoppiano saranno legati per la vita, si ameranno fino alla morte. Quando uno dei due cigni muore, l’altro prova un dolore talmente intenso per la perdita che, non riuscendo a superarla, si lascia morire a sua volta: insieme per sempre, uniti fino alla fine. Da sempre l’immagine della fanciulla-cigno è la più famosa e rappresentativa del balletto classico.
La componente musicale è fondamentale: movimenti di struggente dolcezza  si alternano a improvvisi accenti crudi e intriganti. L’esecuzione musicale è stata impeccabile e toccante, gli interpreti intensi: sono riusciti abilmente a far rivivere sul palco l’amore controverso e difficile tra Odette e Siegfrid. In seguito a innumerevoli peripezie, i due amanti riescono ad riunirsi e a stare insieme per sempre, uniti da un legame che sconfigge ogni ostacolo, perplessità, fragilità e incertezza: il vero amore.
La versione di Petrov è fortemente legata alla tradizione classica, in pieno stile russo-sovietico: l’impianto scenico risponde alla tradizione e rispetta i canoni principali; degno di nota è il delizioso pas de trois  delle talentuose Valeria Pobedinskaya e Christina Burtseva, interpreti leggiadre ed eleganti ed Egor Motuzov, elemento valido che si distingue per i buoni entrechat.
Il virtuoso Mikhail Martynyuk è un buffone di Corte allegro, divertente e divertito.
Nel secondo atto il corpo di ballo ci regala momenti di pura poesia, dando prova di una buona padronanza del corpo, di una notevole eleganza e precisione nei disegni e di un piacevole impianto stilistico. Aleksandra Timofeeva è un’Odette molto intensa, dotata di un ottima tecnica e di estensione laterale. La sua interpretazione è precisa  e puntuale, sebbene non sempre coinvolga emotivamente. Certo lo struggente e toccante pas de deux conquista sempre il pubblico, anche se non traspare troppo il trasporto nei confronti del suo amato Principe, Maksim Afanasyev: esecuzione impeccabile, ma a tratti fredda e distaccata.

Molto belle le danze popolari e di carattere del terzo atto, in cui i russi eccellono sempre, che conducono ad una suggestiva e vibrante chiusura con ancora i cigni in scena e lo straordinario interprete di Rothbart, Kirill Ermolenko, che muore avvolto tra i fluttui del lago.

Un classico immortale, che ogni volta regala emozioni nuove e intense.

Visto il 14-05-2014
al Comunale - Sala Bibiena di Bologna (BO)