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IL LAMENTO, OVVERO LE LACRIME DI MONICA BACIO

Monica Bacio, un racconto di affermazione

Monica Bacio, un racconto di affermazione

Ha debuttato al Festival delle Colline Torinesi, Il lamento, ovvero le lacrime di Monica Bacio, presentato in collaborazione con Fondazione Teatro Piemonte Europa.
L’origine del personaggio si deve all’autore canadese Michel Marc Bouchard, in un testo dove Monica Bacio ha un peso quasi irrilevante.
In questa storia, fortemente autobiografica, la Bacio diventa un vero e proprio alter ego di Lorenzo Fontana, il quale racconta, come in un romanzo di formazione, il percorso di costruzione della propria identità.
L’attore è immerso in un grosso vestito rosso e marrone, ricoperto di seni di stoffa rosa, una specie di totem, che diventa “rifugio” per sé e per i suoi compagni di scena: Olivia Manescalchi (che rappresenta l’evoluzione dall’innocenza alla consapevolezza della dell’identità di genere di Monica) e Giancarlo Judica Cordiglia (che, tra i vari personaggi, interpreta i due ruoli genitoriali, con marcato riferimento alla figura materna).
Gli attori, dunque, sembrano arrivare a fondersi con la scena di Paolo Bertuzzi e i costumi di Viola Verra.
Il racconto è suddiviso in “capitoli”, ognuno con la propria rilevanza; svettano, ovviamente, quelli dedicati all’infanzia, all’adolescenza e all’iniziazione sessuale della futura Monica Bacio; il linguaggio utilizzato – una sorta di grammelot con abbondante impiego di termini latini – conferisce al testo una inaspettata delicatezza poetica.
Tuttavia, il finale non evita il rischio di cadere in una scontata retorica: l’invito al pubblico (o a coloro che possano essere potenziali genitori) di lasciar crescere liberi i propri figli, senza caricarli di aspettative o condizionamenti, diventa quasi un monito, rendendo il percorso dell'autore incontro a Monica Bacio non un racconto di formazione, bensì un bisogno di affermazione.

Visto il 16-06-2016
al TPE Teatro Astra di Torino (TO)