IL LAUREATO
Chi in queste operazioni indugia nel confronto comunicativo fra pellicola e scena perde inutilmente il suo tempo poiché per mezzi ,scelte ed artisti il paragone avrebbe come unico referente il soggetto trattato e non altro. Per questo credo che lo spettacolo vada assaporato per quel che è. Ed è un operazione commerciale direi abbastanza riuscita.
Il cast è di tutto rispetto ed al fianco di Giuliana De Sio, che con questo ruolo conferma le sue corde, troviamo il giovane Giulio Forges Davanzati che crea un arco pertinente e variegato al suo personaggio e si dimostra all’altezza di ruoli complessi, di cui spero il suo futuro sia costellato. Ma se i due protagonisti riescono bene è anche grazie al contesto creato dalla restante compagnia tra cui cito solo l’interessante Valentina Cenni, anch’essa giovanissima, e la divertente e misurata Giulia Weber.
Quindi , a parte i numerosi cambi di scena che alla lunga tediano lo spettatore e l’inquinamento acustico provocato dall’eccessivo volume della musica e dagli strepiti degli attori durante alcune scene ricche di patos,la serata trascorre in maniera piacevole e si vivono una molteplicità di sensazioni, grazie alla sapiente alternanza delle scene che il regista, il sig. Teodoro Cassano, dimostra di saper miscelare con qualità.
L’unico dubbio è il motivo dell’operazione.
Se si porta una sceneggiatura in teatro il minimo che ci si possa aspettare è la traduzione di tale sceneggiatura in un altro linguaggio. Mentre in questo spettacolo vediamo il teatro forzarsi di sembrare cinema, e siccome un film già c’è ne sento l’anacronismo. Tenendo conto anche del fatto che dall’uscita del film ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti e la società è molto cambiata ma nulla sembra toccare questo allestimento.
Luigi Orfeo
Teatro Quirino, Roma
13/01/09
Visto il
al
Comunale
di Teramo
(TE)