Prosa
IL LIBRO CUORE ED ALTRE STORIE

L 'amore per l'arte, letteraria come teatrale.

L 'amore per l'arte, letteraria come teatrale.

Quello che colpisce di più nello spettacolo allestito da Lucia Poli e Angelo Savelli in occasione del  150° anniversario dell'unità d'Italia sulla scuola italiana, è la bonaria ma precisa ironia con cui si guarda alla retorica paternalista di De Amicis (ma che uso squisito della lingua italiana faceva !) e alle sue derivazioni di propaganda durante il ventennio fascista e all'eco che trova ancora oggi nella scuola dell'autonomia la cui sua vuota propaganda aziendalista viene restituita - però - con un respiro letterario minore (sarà per certe semplificazioni di Stefano Benni che sicuramente ama la missione dell'insegnamento meno di quanto la amasse De Amicis).
Paradossalmente, tra la retorica deamicisiana e quella di Benni, è proprio lo sguardo sulla scuola contemporanea a risultare il più datato, per cui, più che una critica alla scuola dallo spettacolo emerge una critica alla letteratura (agli intellettuali?), quelli di ieri troppo preoccupati di innalzare l'insegnamento a retorico monumento nazionale, e quelli di oggi che invece sminuiscono gli insegnanti e la dirigenza riducendoli a dei burocrati piccolo borghesi  presi da tresche amorose in presidenza (del tutto fuori luogo) e svilenti progettazioni didattiche della nuova scuola-impresa (purtroppo attualissime). D'altronde il Savelli regista sembra essere il primo a non prendere troppo sul serio l'aspetto critico dei testi scelti e messi in scena, allestendo un canovaccio drammaturgico che è poco più che un pretesto per dare adito alla bravura da fine dicitrice e grande interprete di Lucia Poli e due due compagni di palco, che non sfigurano affatto dinanzi la bravura navigata dell'attrice. Sia che recitino da soli, impersonando due degli alunni del Libro cuore, ormai adulti e militanti nel partito fascista, sia che compaiano accanto a Lucia Poli, Massimo Grigò e Francesco Franzosi interpretano i vari personaggi con onesta credibilità. Lucia Poli, in continuo stato di grazia, che reciti brani del Libro cuore, restituendo tutta la perfezione ritmica della prosa deamicisiana, o interpreti la prosa nervosa di Benni, o declami le parole di una lettera di Pasolini rivolta agli studenti, sa addentrarsi nei testi con una umiltà che solo le grandi attrici hanno, mettendosi sempre al servizio dei brani da interpretare, senza mai usarli per mostrare la propria bravura (che pure c'è, ed è immensa).
Alla fine dello spettacolo, che non annoia e anzi scorre via rapido nonostante le due ore circa di durata, rimane allo spettatore soprattutto l'amore per l'arte, letteraria come teatrale, che lo spettacolo incarna con la leggerezza di un divertissement mai banale anche se non sempre all'altezza dei temi affrontati (soprattutto nella parte contemporanea, quella di 20 riforme dopo) ma che ha il grande pregio di portare sul palco  argomenti raramente affrontati a teatro.

 

Visto il 10-01-2012
al Della Cometa di Roma (RM)