E' un bel regalo che il Teatro Regio di Parma, il Comunale di Modena, il Valli di Reggio Emilia ed il Coccia di Novara fanno al pubblico dei più giovani, portando in scena in vista del Natale 2022 l'ultimo lavoro teatrale di Giovanni Sollima l'operina Il libro della giungla su libretto di Pier Francesco Maestrini, ideatore e regista dello spettacolo.
Atto unico della durata di 75 minuti presentato nell'ottobre 2020 all'Opernhaus di Kiel, in tedesco e con il titolo Das Dschungelbuch, per ben 23 recite tutte in sold-out. Un successo pieno, replicatosi ad inizio di quest'anno all'Opera di Lubecca.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Uno spettacolo per Natale in streaming
E' un regalo di cui potranno peraltro godere le famiglie di tutta Italia, grazie alla disponibilità gratuita per sei mesi sul portale OperaStreaming della recita del 3 dicembre, una delle cinque dedicate alle scuole ed alle famiglie a Parma, appena prima di partire in tournée.
Va da sé che alla base ci sta la celebre raccolta di racconti di Rudyard Kipling, un classico della letteratura d'ogni tempo che si apre con la storia di formazione del piccolo Mowgli. Perso dai genitori, adottato da un branco di lupi, il bimbo si trova a crescere nella giungla, in compagnia della pantera Bagheera e dell'orso Baloo, dovendosi infine difendere dalla feroce tigre Shere-Kan. Storia resa popolare in tutto il mondo dal celebre film a cartoni animati di Walt Disney del 1967 diretto da Wolfgang Reitherman.
Kipling e Disney a braccetto
In effetti, i personaggi di quest'operina sono tutti chiaramente ispirati, anche nell'aspetto, al cartoon disneyano. E pure il libretto di Maestrini – cui ha collaborato anche Serena Guidobaldi - si rifà in buona parte a quel film, nella storia e nello spirito, oltre che ai primi due capitoli del Il libro della giungla, cioè I fratelli di Mowgli e La caccia di Kaa.
Scegliendo però di collocare Bandar-log, il popolo dei macachi, in una moderna e lercia discarica, anziché tra le rovine di un tempio abbandonato; e di non coinvolgere il burbero Colonnello Hathi e il suo drappello di elefanti.
I costumi di Luca Dall’Alpi sono duplici: i cantanti elegantemente vestiti all'indiana reggono ed animano davanti a sé dei grandi pupazzi. Dietro di loro scorre un videoclip del bravissimo cartoonist Joshua Held – fiorentino doc, malgrado il nome - replicando il felice connubio di quel Barbiere di Siviglia consegnato a Verona nel 2015, sempre in tandem con Maestrini, che poi ha girato il mondo.
Perché anche in questo caso i personaggi in carne ed ossa (si fa per dire) e quelli del divertente cartoon che scorre dietro interagiscono fra loro con felice realismo, grazie all'animata, coinvolgente e turbinosa regia del regista fiorentino.
Una partitura crossover, vivace ed accattivante
Dal canto suo, la partitura piacevolmente crossover del violoncellista e compositore palermitano ha indubbie qualità: è estremamente dinamica e variegata, ricca di colori strumentali, e sostiene appropriatamente il libretto. E nel mantenersi più o meno in un ambito neo-tonale, fa ricorso ad un linguaggio musicale estremamente eclettico, viaggiando disinvoltamente fra reminiscenze orientali, linguaggio classico, sonorità etniche, ed innesti pop-rock, jazz, fusion.
Diciamo che qui Sollima sta sulla scia di un Lorenzo Ferrero, o ancor più di un Pierangelo Valtinoni; quest'ultimo, guarda caso, autore di varie operine per ragazzi fra cui la scaligera, recentissima Il piccolo principe. Mettendoci però in più un pizzico di bizzarria e di ironia, come quando - ad esempio - per la nera Bagheera recupera le ritmate note del Pink Panter Theme di Henry Mancini.
Un cast decisamente molto affiatato
La voce espressiva ed argentina del soprano Giulia Bolcato dà corpo alla figura del piccolo Mowgli; il mezzosoprano Cecilia Bernini interpreta con ironia e grande musicalità la flessuosa Bagheera; al baritono Matteo Mollica toccano i ruoli della tigre Share-Kan e del re delle scimmie Gurilla; due ruoli anche per il tenore Valentino Buzza, il lupo Akela e il serpente Kaa; il baritono Roberto Maietta infonde simpatia e tenero umorismo al suo orso Baloo.
Firenze sovrasta questo allestimento: dalle rive d'Arno viene anche l'Orchestra Cupiditas, composta da giovani studenti del Conservatorio Cherubini e della Scuola di Fiesole. Strumentisti invero assai bravi e versatili, decisamente assai affiatati grazie anche all'attenzione loro dedicata da Gianluca Martinenghi, concertatore accorto e di estrema sensibilità, che risolve con scioltezza la composita partitura.
Quanto l'uno e l'altro siano encomiabili, stanno a dimostrare i due dinamici momenti solo strumentali, l'ouverture e la fuga delle scimmie dopo aver rapito Mowgli. E poi...finale a sorpresa! Dopo gli applausi, breve jam session con Sollima al cello elettrico, Maestrini alla chitarra Fender Stratocaster.