Musical e varietà
IL PIANETA PROIBITO

L'Amore vince su tutto

L'Amore vince su tutto
“Un viaggio emozionale” lo avevano definito i suoi protagonisti in conferenza stampa. E tale si è rivelato. “Il Pianeta Proibito”, rock musical attualmente in tournée nella versione scritta e diretta da Luca Tommassini e che si ispira all’omonimo spettacolo di Bob Carlton del 1988, esprime appieno il linguaggio a 360° del suo regista e la sua tanta, dichiarata, voglia di sognare. Mille suoni, mille colori, mille emozioni, mille atmosfere. Del resto è proprio di questi mille ingredienti che si compone la realtà dei nostri sogni. Basta crederci o, forse meglio, non dimenticarlo mai. “Il Pianeta Proibito” si presenta come uno spettacolo per molti versi inedito per il teatro italiano. L’alta tecnologia, i rimandi al mondo del cinema e dei videoclip musicali, i tanti effetti speciali si allontanano, infatti, dalle caratteristiche dello spettacolo teatrale “tout court”. Ma gli spazi “raccolti” del Politeama Genovese consentono il giusto equilibrio tra gli strumenti tecnologici e la rappresentazione prosastica, senza eccedere nell’utilizzo dei primi con il rischio di far storcere il naso a chi, tra gli spettatori, è magari poco avvezzo all’innovazione. Il tutto valorizzato dall’acustica a dir poco perfetta del Politeama stesso. In tal modo, il viaggio della navicella spaziale “William S.” conduce ben presto al Pianeta Proibito, terra sconosciuta alle carte di bordo, i cui unici abitanti sono lo scienziato Prospero (Pietro Pignatelli), esiliato tempo addietro dalla Terra, sua figlia Miranda (Lorella Cuccarini), e Ariel (Enrico Nordio), robot creato dallo stesso Prospero per dare una sorta di fratello a Miranda. Per questo motivo, sul Pianeta non esistono crudeltà e conflitti. Ed è da qui che si dipana un sogno fiabesco d’altri tempi e dall’atmosfera “fantasy” che accompagna gli spettatori in un viaggio all’interno di loro stessi, per riscoprire la vera natura dell’essere umano. Canzoni rock del passato, citazioni di Shakespeare, omaggi a grandi registi come Kubrick e Fellini e un pizzico di divertimento che non guasta mai. Questi gli elementi orchestrati da Luca Tommassini, Massimo Di Rollo, Paolo Logli e Alessandro Pondi per l’adattamento dei testi, da Gianluca Merolli per la traduzione delle canzoni e da Carmelo Giammello per le ricche scenografie, per dipanare ai nostri cuori la sostanza dei sogni. Se la trama narra dell’amore contrastato tra Miranda e Capitan Tempesta (Attilio Fontana) alla guida della "William S.", se ci accorgiamo, soprattutto nel secondo atto, di come il mondo che noi oggi viviamo abbia guastato quell’Eden per il quale eravamo stati creati portando malvagità e rancore, alla fine scopriamo che “Amor vincit omnia”, “l’amore vince su tutto”. E allora scende qualche lacrima, con l’aiuto del lungo medley finale che unisce le migliori canzoni d’amore del repertorio italiano di tutti i tempi. L’invito è a lasciar scorrere quelle piccole lacrime, in apparenza banali, senza vergogna. Esse indicano semplicemente come basti davvero poco per riscoprire (e coltivare) quell'infinito di emozioni che, nonostante tutto, oggi e per sempre rimarrà dentro di noi.
Visto il 09-04-2010
al Politeama Genovese di Genova (GE)