La famiglia Colla incontra i Fratelli Grimm, e lo fa attraverso la realizzazione della celebre e attuale fiaba de Il Pifferaio Magico. La sceneggiatura creata da Eugenio Monti Colla riprende la versione originale della fiaba, risultando nel contempo di grande attualità soprattutto per la definizione psicologica e caratteriale dei personaggi realizzati, per i sentimenti e le emozioni trasmesse al pubblico ma soprattutto per i messaggi che arrivano diretti ed efficaci a adulti e bambini presenti in platea.
Sulla scena 120 marionette, con abiti ispirati a Val d’Aosta e Sassonia, e 390 topolini che magicamente invadono la città di Hamelin lasciando gli spettatori senza fiato. Il palcoscenico ospita una città reale, un insieme di paesaggi, case, animali che sembrano materializzarsi dal nulla, tutti i personaggi si muovono con la fluidità e la naturalezza dei veri teatranti e per un istante quasi ci si dimentica dei sottili fili che dall’alto li muovono.
Si potrebbe definire quest’opera una magica poesia che coinvolge e unisce persone di ogni età, che rievoca ricordi lontani e aiuta a riscoprire con semplicità i veri valori.
Ogni singolo quadro rappresentato è un piccolo miracolo di bravura e arte, che raggiunge il suo picco quando, alla parola “fine” segue l’apertura del sipario e la scoperta che tutti quei personaggi che fino a poco prima sembravano così simili a noi nella sembianza e nell’essenza sono in realtà “semplici marionette”…eppure tutti pensavamo che avrebbero fatto loro l’inchino finale!!!
A mio parere questa disillusione è la prova più grande della riuscita di quest’opera colossale e commuovente.
Bologna, Teatro Duse 18 aprile 2009
Visto il
al
Piccolo Teatro - Studio Melato
di Milano
(MI)