Prosa
IL PREZZO

Per ognuno c'è un prezzo da pagare

Per ognuno c'è un prezzo da pagare

Figli di un padre rimasto vittima  delle devastanti conseguenze della crisi economica del ’29, due fratelli, Victor e Walter Franz (Massimo Popolizio ed Elia Schilton) s’incontrano dopo alcuni anni dalla  morte del genitore per sgomberare il suo appartamento, che sta per essere demolito, e nel quale sono accumulati i mobili e gli oggetti di una vita. Nella situazione viene coinvolto un vecchio broker ebreo, Gregory Solomon (Umberto Orsini), che nel corso della sua esistenza ha vissuto parecchie vicissitudini, dalle quali è risuscito spesso a non essere sconfitto,  per stabilire il prezzo di tutto l’arredamento e gli oggetti contenuti nell’appartamento.  E c’è anche la moglie di Victor, (Alvia Reale), con problemi di alcolismo e depressione, un personaggio risoluto, ma al tempo stesso, sull’orlo della disperazione. Dietro questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere può esercitare su chi si trova a barcamenarsi nella crisi.

Il “quinto personaggio”
Ma c’è ancora un quinto personaggio, che non si vede, ma la cui presenza è percepita in questo palazzo, riprodotto in maniera essenziale, ma imponente dalla scenografia firmata da Maurizio Balò: il padre dei due fratelli Franz, idealmente “rappresentato” sulla scena dalla poltrona posizionata sul lato sinistro del proscenio. Di lui sappiamo che era stato una vittima della crisi del ’29, a seguito della quale si era rifugiato in quell’appartamento, vivendo di stenti e accumulando un arredamento pomposo e gli oggetti di una vita.

Un segreto e tanti sacrifici
Tale situazione aveva portato i due fratelli Franz a prendere due strade diverse: Walter si è addirittura allontanato dalla famiglia d’origine, diventando uno stimato chirurgo, mentre Victor era rimasto accanto al padre (il quale ha sempre tenuto nascosto un segreto) accontentandosi di un modesto lavoro come poliziotto e costringendo a una vita di sacrifici – probabilmente inutili – se stesso e la moglie Esther.

Un epilogo senza risposta
L’autore non fornisce risposte, per cui alla fine, pur palesandosi una lieve comunione d’intenti tra marito e moglie, i due fratelli restano sulle proprie posizioni e tutti abbandonando il palcoscenico. Resta solo l’osservatore esterno, il vecchio Solomon, che si gode, tra il soddisfatto e il rassegnato, il frutto della sua stima immobiliare.

Efficace la regia di Popolizio - legata forse troppo al teatro d’interpretazione - che però arriva a un pieno compimento solo con l’ingresso dell’ultimo personaggio (Walter Franz/Elia Schilton) sulla scena.

Visto il 25-11-2015
al Carignano di Torino (TO)