Prosa
IL RACCONTO DI CHIMERA

Una Chimera contro i fondamentalismi

Una Chimera contro i fondamentalismi

Le fiamme del rogo che nel Seicento, a Zardino, paesino affogato tra le risaie del novarese, divorano Antonia,  trovatella che agli occhi di tutti diventa strega dopo essersi innamorata di un “camminante”, un vagabondo senza radici in nessun luogo, guizzano inesorabili nelle parole di Lucilla Giagnoni. L’attrice - che con Vergine Madre ha già dato voce a una straordinaria rilettura della Divina Commedia - è anche ideatrice e interprete di un monologo tratto da La Chimera, di Sebastiano Vassalli, in scena al Duse  di Genova dal 10 al 14 febbraio. 

Accompagnata dalle musiche di Paolo Pizzimenti  e illuminata dai colori di Lucio Diana e di Massimo Violato non può, ovviamente, riassumere tutto il romanzo che evoca, a volte con toni manzoniani, un Piemonte schiacciato dal tallone della Controriforma, dall’Inquisizione e dalle guarnigioni spagnole, il lavoro senza speranza nelle risaie, la purezza delle montagne vagheggiata come lontana speranza, con al centro, emblematico, il massiccio del Rosa: la Chimera del titolo.

L’affresco, tratteggiato da Vassalli con un segno controcorrente e potente nella nostra letteratura troppo spesso autoreferenziale, la  grevità e gli aneliti di un’epoca sono interamente filtrati dalla figura della protagonista. E Lucilla Giagnoni  fa miracoli: con una fisicità eloquente e un torrente di parole che diventa fiume in piena: dall’età dell’innocenza fino a un'esondazione disperata, invasata, crudele che trattiene il pubblico dall’applaudire a scena aperta perché, come nei concerti, la concentrazione di chi è scena non va disturbata neppure con un attestato di ammirazione. C’è tempo,  alla fine, per tributarle il giusto ringraziamento per le emozioni che ha regalato. E non solo. La chimera è un’ottima opportunità per sfogliare le pagine di uno del long seller italiani più amati. Lo ha fatto anche la genovese Laura Sicignano, direttrice e regista del  Teatro Cargo qualche stagione fa, con Fiammetta Bellone, ma repetita iuvant. Oggi più che mai, nei nostri giorni tenuti sotto assedio dai fondamentalismi, le parole della Chimera  non sono soltanto un ricordo, ma un monito.

Visto il 10-02-2016
al Eleonora Duse di Genova (GE)