Laura Curino ha colpito ancora. Ho visto una storia coinvolgente, emozionante, capace di sviscerare una storia importante come quella del creatore dell'Eni e, forse curiosamente, di tanti imbrogli che l'Italia del dopo guerra era capace di escogitare per far credere di gareggiare con altre potenze, coi Paesi che la guerra non l'avevano persa assieme alla Germania, come avevamo fatto noi. La creatività, l'arte di arrangiarsi, di sfruttare ogni possibile risorsa, compresa la bella presenza e la capacità di essere un buon ascoltatore e un buon parlatore, di fare amicizie ovunque e infine di decidere per tutto il proprio Paese... Enrico Mattei, "che somiglia a Gregory Peck tanto è bello", che forse ha fatto cose poco regolari ma mai, MAI, ha messo soldi in tasca per se stesso, ci fa pensare che nessuno può davvero scagliare la prima pietra. Ma qui si parla di qualcuno che è stato ammazzato con la dinamite... Senza che i colpevoli siano mai stati scoperti, ovviamente.
Da quando la Curino regala monologhi e spettacoli sempre intelligenti ed emozionanti, specie se diretta dal talentuoso Gabriele Vacis, sappiamo di poter vedere spettacoli che fanno riflettere, che lasceranno il segno, che spesso riuscirà a farci sorridere magari a denti stretti. Con Il signore del cane nero, storie su Enrico Mattei, la Curino fa riferimento al celebre logo del cane a sei gambe, nero su sfondo giallo, della Agip, nota un tempo come Supercortemaggiore, la potente benzina italiana. La storia è scritta a quattro mani dalla protagonista e da Gabriele Vacis, l'eclettico regista.
La Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Associazione Culturale Muse in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, ospita Il signore del cane nero sul palco del Teatro Studio fino al 30 aprile e, insieme all'Eni, ha scelto di celebrare il centenario della nascita di Enrico Mattei, creatore e primo presidente dell'Eni stessa, chiedendo all'arte teatrale di ricordarne la figura, la vita e le opere. E' stata formata una task-force, nel 2006, per rendere possibile tale creazione e la regista Cristina Pezzoli, la giornalista Lucia Annunziata, vari assistenti e ricercatori in archivi e biblioteche hanno reso possibile la scrittura-lampo del testo. Già presentato al Teatro Grassi di Milano e all'Eliseo di Roma, lo spettacolo ha seguito un tour e si conclude ora nella città in cui tutto è iniziato.
Laura Curini sembra stanca ma la sua irriducibile capacità di costruire fili invisibili, raccontare e rendere partecipe il pubblico, mostra una donna forse pazza, che si crede l'assistente del grande Mattei, di cui scorrono le immagini di vari interventi su un piccolo schermo, e riporta in vita un uomo nato in un paesino delle Marche, da una famiglia assai povera e che, senza neppure studiare tanto, giunge a Milano dopo varie peripezie e sfonda, diventando un 'tycoon'. Anzi, uno degli uomini italiani più potenti al mondo. Laura Curini ci ricorda che è esistito un uomo che avrebbe voluto aiutare il suo popolo, costituito da molta povera gente nonostante il primo boom economico seguito alla seconda guerra mondiale, e lo voleva fare partendo dalle piccole aziende, che avevano bisogno di usare energia elettrica a basso prezzo.
Ecco perché doveva trovare un'alternativa alle leggi spietate delle compagnie petrolifere. Quelle che lui, Mattei, aveva definito 'Le Sette Sorelle'. Voleva by-passare gli obblighi di sudditanza dei prezzi dei carburanti decisi altrove, voleva fare affari coi Paesi produttori proponendo loro contratti più umani (il 50% dei guadagni, mentre gli altri lasciavano a malapena il 25%) eppure convinto di poter poi offrire tariffe migliori al nostro Paese. La morte lo colpì a tradimento nel 1962, prima di concludere il suo magnifico e coraggioso progetto: una bomba sull'aereo partito dalla Sicilia...
Visto il
19-04-2010
al
Piccolo Teatro - Studio Melato
di Milano
(MI)