«Bisogna che tutto cambi, perché tutto rimanga come è». In questa celebre frase, pronunciata dal personaggio di Tancredi Falconeri, è racchiusa l’ideologia politica di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. E questa frase risuona nuovamente al Teatro Quirino di Roma, dove da questa sera, vengono ricreati sul palcoscenico, i fasti e le meraviglie de “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, simbolo di una decadenza annunciata.
La novità di questa versione teatrale sta innanzitutto nel titolo: “Il sogno del Principe di Salina: l’ultimo Gattopardo”. Un testo che il regista e autore, Andrea Battistini, ha tratto ispirandosi liberamente agli appunti e alle lettere di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
A interpretare il principe Fabrizio Salina, troviamo Luca Barbareschi, la cui interpretazione non convince molto, ma rende ugualmente il tormento interiore di un uomo che vive il suo tempo, denso di cambiamenti, a metà tra la rassegnazione e l’ostinata nostalgia dei benefici dovuti alla nobiltà.
Accanto a lui, Bianca Guaccero (che presto vedremo in tv nella fiction “Assunta Spina, n.d.r.) interpreta una prorompente Angelica, capace di rilassarsi sul serio sul palcoscenico.
Alfredo Angelici è un convincente Tancredi. Le splendide scene sono di Carmelo Giammello.
Al Teatro Quirino di Roma fino al 22 ottobre.
Roma, Teatro Quirino, 3 ottobre 2006
Visto il
al
Fraschini
di Pavia
(PV)