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IL SOGNO DEL PRINCIPE DI SALINA: L'ULTIMO GATTOPARDO

La rilettura del Gattopardo …

La rilettura del Gattopardo 
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La rilettura del Gattopardo Dopo un anno e mezzo di tournèe in tutta Italia, Luca Barbareschi porta sul palco del Teatro di Verdura il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, leggendo alcuni brani tratti dallo spettacolo “Il sogno del Principe di Salina: l’ultimo Gattopardo”. Di conseguenza i fedeli spettatori del teatro di via Senato hanno potuto assistere ad una lettura fatta da un attore solo. Un esperimento diverso dalla piece originale, che esalta l’attualità del termine gattopardismo, in una metafora che paragona l’immobilismo della Sicilia di ieri con l’italia di oggi. Sulla scena, la statuaria presenza di Luca Barbareschi, che dialoga come se gli interlocutori si materializzassero accanto a lui sul palcoscenico, calamita l’attenzione. L’attore ha voluto caratterizzare il principe di Salina come un burbero benefico, sottolineandone l'ironia per stemperare l'aggressività insita nel suo temperamento e la malinconia. Il Gattopardo è uomo dilaniato da un conflitto interiore, che si confronta con la morte, arrivando a sfidarla. Un burbero amareggiato che non sorride mai, che si accorge che il mondo sta cambiando, ma in cui non si riconosce più. Un padre padrone, signore di una nobiltà di una volta, oggi difficile da immaginare. Sullo sfondo c’è la storia italiana che bussa alla porta, con lo sbarco di Garibaldi in Sicilia e la presenza di Vittorio Emanuele da Torino, i grandi mutamenti politici in contrasto con l’immutabilità dell’isola siciliana. La fierezza si sovrappone alla cecità di prospettiva e la buona intenzione di ricongiungere la Sicilia come “libera arte in libero Stato” appare tardiva, soprattutto agli occhi dell’anziano nobile. Sicchè ogni pensiero politico, ogni avvenimento, pur nel clamore che desta, svanisce nell'incredibile processo di visualizzazione che si scatena pagina per pagina e il protagonista pertanto reagisce ora deridendolo, ora soffrendone.? Un testo dai temi attuali, così contemporaneo che sembrerebbe scritto oggi. Milano, Teatro di Verdura 24 luglio 2007
Visto il
al Fraschini di Pavia (PV)