Uno dei migliori allestimenti dell’ultimo anno, senza alcun dubbio.
Luca Barbareschi affronta con grande pathos molti monologhi, alcuni di quasi venti minuti di durata, calandosi egregiamente nel personaggio e facendolo piangere ad hoc. Un grande professionista, un completo uomo di teatro, perfetto nei panni del Principe di Salina.
Il pubblico in sala, per il 70% femminile, si delizia di tanta magnificenza, anche estetica; nella scena di nudo si comprime a fatica un “oooohhh” generalizzato, ma ben commentato dalle signore fuori dal teatro. Altro grande punto a favore è la quantità di spunti realistici di tutti i soliloqui di Barbareschi: i suoi bilanci, il suo approccio lucido alla realtà, l’ideologia del testo, tutto è ben congegnato e d’effetto, dalla presa assicurata sul pubblico.
Discorsi extra-teatrali a parte, l’allestimento di Battistini è davvero convincente, in tutto e per tutto: dalle musiche (alcuni pezzi sinfonici sono struggenti e pessimi per chi soffre di cuore), alle scenografie, uno spettacolare lavoro a opera di Carmelo Giammello. Le scene sono continuamente in movimento e rendono realisticamente l’ambientazione; eccezionale a tale proposito la cura del dettaglio, a partire dalla libreria con tanti libri veri. Promossi anche i costumi, di Andrea Viotti, i quali sono in linea col resto del lavoro: belli, accurati, precisi, puntuali.
Buona la prova di Alfredo Angelici (Tancredi) mentre un po’ meno convincente è quella della giovane ma promettente Bianca Guaccero (Angelica), comunque a suo agio in un allestimento e ruolo di questa portata.
Assolutamente un ottimo lavoro, in cui non c’è mai un momento morto, nemmeno durante le lunghe riflessioni del Salina, che portano lo spettatore a godersi più di due ore e mezzo di spettacolo senza mai fare una piega.
Milano, Teatro Manzoni, 8 novembre 2006
Visto il
al
Fraschini
di Pavia
(PV)