Un allestimento pregevole quello in scena in questi giorni al Teatro Carignano di Torino per la stagione dello Stabile. Marco Sciaccaluga dirige per il Teatro Stabile di Genova una stimolante versione del Tartufo di Molière, con Tullio Solenghi nei panni del viscido falso devoto, ed Eros Pagni in quelli del flemmatico e ingenuo Orgon.
Accanto a loro, un valido cast di attori, tra i quali spiccano – incontrando il favore del pubblico - Massimo Cagnina nel ruolo en travesti della fervida madre di Orgon, e Barbara Moselli nel ruolo di Dorine, dama di compagnia di Mariane (Elisabetta Mazzullo), figlia di Orgon.
Gli attori si muovono a loro agio in una scenografia che richiama uno sfarzo quasi rinascimentale; quasi non sembra di osservare scene di quotidianità nella Francia del Re Sole. La presenza di una grande tavola, attorno alla quale tutti i personaggi – a eccezione del viscido protagonista – si ritrovano, diventa simbolo indicativo di una quotidianità fatta di apparenza, menzogna, atteggiamenti bigotti e opportunismo, dietro cui si celano le ambiguità e la falsità di Tartufo.
Intorno allo stessa tavola, in momenti successivi, si compone lo studio di Orgon, nel quale si consumano numerose piccole e grandi “tragedie familiari”; e sarà proprio sotto questa tavola, che grazie alla scaltrezza della moglie Elmire (Mariangela Torres), Orgon sarà costretto da un’evidenza neanche poi così forzata, ad aprire gli occhi sulle malefatte di Tartufo. L’impassibile determinazione che dapprima lo motivava a tessere le lodi di questo avido personaggio, pendendo dalle sue labbra, resta radicale anche nel momento in cui si trova costretto a riconoscere il suo errore di valutazione, ricomponendo così il pensiero con l’azione. Il lieto fine, dietro l’angolo, non è tuttavia, così scontato…
Tullio Solenghi veste con disinvoltura i panni del viscido ipocrita per eccellenza. Eros Pagni, a tratti leggermente affaticato, mantiene comunque per tutta la commedia una flemma che ti disarma, rendendo il personaggio di Orgon continuamente accattivante: una interpretazione capace sicuramente di restare impressa nella memoria.
La regia di Marco Sciaccaluga è incalzante, mirata, ma anche in grado di sorprendere.
Repliche fino al 3 maggio.
Prosa
IL TARTUFO
Un 'Tartufo' d'annata
Visto il
21-04-2015
al
Carignano
di Torino
(TO)