Come realizzare un Trovatore che racconti bene la storia drammatica e avvincente e renda omaggio al compositore senza venire meno alle esigenze registiche è ciò che si è chiesto Paolo Panizza nel mettere in scena quest’opera per i teatri di Rovigo e Savona, producendo un Trovatore nel solco della tradizione, lineare e semplice, ma in cui non manca nulla. Un Trovatore con pochi elementi comuni a tutte le situazioni, che, abilmente manovrati, sono di agio per lo svilupparsi e l'evolversi della vicenda. Panizza realizza una torre con due scale circolari, elementi mobili che permettono l’avvicendarsi degli otto cambi di scena previsti con agilità, trasformando con poco la scena nei vari ambienti. Una versione tradizionale, perciò, che, nella semplicità di elementi, riesce in pieno a coinvolgere il pubblico. I personaggi vestono costumi di Valerio Maggioni, appropriati e di ambientazione classica.
In un connubio perfetto con l’allestimento registico, la direzione del maestro Kocsar Balazs è stata di effetto. E’ riuscito, nonostante qualche rallentamento, a trarre dalla partitura ogni raffinatezza di colore e ogni suono ha invaso con dolcezza e senza forzatura la sala, esprimendo al meglio l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta.
Nel ruolo del titolo Luis Chapa ha delineato un Manrico vocalmente credibile e scenicamente imponente; la sua vocalità lirico-spinta gli ha permesso di affrontare con padronanza di mezzi le pagine più difficili ed è sembrato essere sicuro nel Di quella pira. Non ha brillato Rachele Stanisci in Leonora: l’interpretazione del soprano è stata piuttosto monocorde e poco espressiva e il timbro poco seducente, seppure è andata migliorando nella seconda parte dell’opera. Degna di menzione l’Azucenza di Anna Maria Chiuri, la migliore della serata, un personaggio drammaticamente vero e vocalmente convincente: il suo temperamento esprime al pieno la zingara che accompagna a una musicalità e a una sicurezza notevoli. Voce pulita e calibrata, Aris Argiris è un buon Conte di Luna, possiede volume e voce calda e colorita; efficace e meritatamente applaudito ne Il balen del suo sorriso. Bella voce autorevole il Ferrando di Seung Pil Choi, anche se inizialmente contornata da vibrato. Valide interpretazioni per Luciana Pansa in Ines e Nicola Pamio in Ruiz. Il Coro Lirico Veneto, diretto dal maestro Giorgio Mazzucato è riuscito a dare il meglio di sé con un’interpretazione appassionata.