Parma, teatro Regio, “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi
UN TROVATORE RISORGIMENTALE
Il Festival Verdi 2006 si è aperto con un bel Trovatore, ambientato in modo efficace in epoca risorgimentale. La regia di Elijah Moshinsky ha poco o nulla aggiunto alle annotazioni del libretto, seppure il lavoro sulla gestualità dei cantanti poteva essere più curato. Le scene di Dante Ferretti hanno proposto vari ambienti, bello il primo, un portico colonnato con balaustra di marmo, inusuale il secondo, una sala caldaie, poco felice il terzo, una grande struttura in ferro e vetrate (tra Victoria Station e Kew Gardens, essendo l’allestimento della Royal Opera House – Covent Garden), brutto il quarto, un ambiente chiuso con grandi arcate adattato con elementi quali i cannoni, una carrozza e le sbarre della prigione. I costumi eleganti ed appropriati di Anne Tilby e le luci di Howard Harrison hanno contribuito alla riuscita dello spettacolo.
Come l’ambientazione era in epoca risorgimentale, così anche la direzione d’orchestra di Renato Palombo in parte lo è stata: a momenti curati ed ispirati si sono alternati momenti troppo vivaci e di eccessiva velocità, una discontinuità che ha denotato una cifra personale ma che ha poco convinto. Marianne Cornetti è stata una Azucena dal timbro bello seppure non scurissimo, una voce potente e controllata, estesa e modulata. Meno ha convinto Annalisa Raspagliosi, che ha fornito una prova deludente, con alcuni fischi nella cavatina all’inizio del quarto atto, che spesso viene espunta. Marcelo Alvarez ha debuttato il ruolo del titolo, buona interpretazione con sentimento e ampia gamma di colori esibita, seppure limitati ai registi centrale e basso, poiché nell’alto evitare di spingere sulle note di petto raggiungendo la forzatura evidente in alcuni punti (come nel duetto con Leonora del terzo atto). Roberto Frontali è stato un Conte di Luna sicuro ma granitico, soprattutto nella splendida aria “Il balen del suo sorriso”, gridata con poca passione. Con loro Felipe Bou è un bravo Ferrando, non ho capito perchè trasformato in pirata, con tanto di gamba di legno, benda all’occhio e ombrello. Pubblico entusiasta. Orchestra e coro in ottima forma.
FRANCESCO RAPACCIONI
Visto a Parma, teatro Regio, il 10 maggio 2006
Visto il
al
Regio
di Parma
(PR)