IL VETRO E L'ANIMA
Il Teatro Tor Bella Monaca presenta un lavoro ideato e diretto da Gianluca Bottoni, progetto definito da lui stesso work in progress: Il vetro e l'anima.
Prima dell'inizio dello spettacolo ci vengono illustrate la scelta stilistica e le motivazioni che hanno spinto l'ideatore alla realizzazione del progetto. Scopriamo così come questo sia un primo studio teatrale dove verranno a confluire sempre nuove idee e nuovi frammenti di vita proprio per la peculiarità dell'argomento trattato.
Lo spettacolo è tratto dal libro “Mandami a dire” di Pino Roveredo e per la precisione dal racconto “100! 120! 140!”.
Il riadattamento del testo arriva sulle scene illustrando ciò che avviene all'indomani di un incidente stradale nella solitudine delle mura domestiche della famiglia che ne viene colpita.
Gianluca Bottoni interpreta un padre che, incapace di rassegnarsi per la perdita del suo unico figlio, continua la sua vita consapevole di tutto ciò che accompagna un lutto.
Il dolore di un famiglia, che viene speronata e affondata dalla morte di un caro congiunto, va oltre ogni magra consolazione e ogni prova di solidarietà. Crea, all'interno delle vite dei parenti del defunto, disagi, fobie, angoscie e li trasporta in una situazione di difficoltà e insicurezza, anche nei confronti delle piccole cose che ogni giorno si trovano ad affrontare.
E' duro immaginare quanti problemi e disagi si vivono all'indomani di una tragedia di queste entità, ancor più con il passare del tempo, quando vengono a mancare quelle quotidianeità di cui è fatta la vita.
In scena, insieme al padre, la madre: una madre finita senza più luce negli occhi che si ostina a far vivere suo figlio attraverso la ripetizione meccanica e rituale delle azioni quotidiane, con maggiore attenzione a quelle della cura del figlio, che si svolgevano all'interno della casa prima della tragedia.
Ancora si cerca di ampliare lo sguardo, ospitando la figura dell'amico del cuore del ragazzo vittma dell'incidente, anche lui in macchina, ma sopravvissuto.
Lo spettacolo mira ad una lettura attenta e puntigliosa di una vita rovinata in cui ormai anche le piccole cose sembrano essere difficili e prive di ogni senso.
Il progetto è accompagnato, in questo lungo viaggio itinerante nelle periferie della città, da autorità politiche regionali che hanno selezionato e promosso lo spettacolo per sensibilizzare giovani e non di fronte ad una realtà dalla quale nessuno di noi è escluso, vista la dipendenza da automobile della nostra epoca, ma dalla quale ognuno di noi fugge vista la grande paura della morte che ognuno di noi conserva.
Visto il
al
Tor Bella Monaca
di Roma
(RM)