L’Associazione Culturale Fòóls con il patrocinio dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico prosegue la sua avventura nella cura della direzione artistica della nuova Sala Pintor nel quartiere San Lorenzo di Roma, che sta per compiere un anno di vita, presentando uno spettacolo che vede protagonisti sul palco i 5 ragazzi (Giulia Nervi, Luigi Orfeo, Stefano Sartore, Martina Spalvieri e Jessica Ugatti), coadiuvati da un sesto elemento (Valeria Berdini) nello spettacolo “Impossibili” di Rosa Masciopinto e Giovanna Mori (in arte “Opera Comique”) tratto da un lavoro che fu realizzato dalle due autrici negli anni ’90 (le loro messe in scena erano vere operette dialoganti) ed attualizzato o direi piuttosto, tagliato e cucito su misura per questi sei fantastici interpreti. Con i Fools, in veste di maestro di coro, Lee Colbert, musicista e vocalist argentina, collaboratrice della Stage Orchestra di Moni Ovadia.
Vale la pena spendere qualche parola di premessa per sottolineare che non capita di frequente, quando si va a teatro o ad un concerto, di vedere il cast dello spettacolo che gira fra le sedie (ed in questo caso, trattandosi di un cafè-teatro, anche tra i tavoli) intrattenendo amichevolmente il pubblico che si accomoda in sala prima che lo spettacolo inizi. Si potrebbe pensare che un atteggiamento simile sia indizio del fatto che il pubblico potrebbe essere composto in prevalenza di conoscenti, eppure questo “Impossibili”, ha già ottenuto il tutto esaurito nella prima settimana di repliche nel mese di Gennaio e nelle successive due riprese in un week end di Febbraio e di Marzo.
A seguito dell’auto-presentazione/introduzione nel tipico stile di questa compagnia, i ragazzi mettono in scena in una serie di sketch o micro rappresentazioni, l’Italia di oggi, vista da varie angolazioni, in tutte le sue sfumature: le bellezze e le brutture del Paese, i luoghi comuni che lo descrivono, l’Italia identificata nella mamma, nella pasta alla carbonara, nelle belle donne, nella città di Venezia, negli immigrati più o meno indesiderati; l’Italia descritta da “O sole mio” e “Roma nun fa la stupida stasera” o, in contrapposizione a queste splendide melodie, quella descritta più realisticamente dal frastuono del traffico di città.
Avvalendosi solo di corpi e voci, privati di scenografia, con oggetti di scena ridotti al minimo, i protagonisti riescono a dipingere schizzi efficaci di ciascuna situazione “italiana” e frammenti di personaggi, facce e voci, a partire dai tifosi di calcio allo stadio, ai pellegrini che come ogni anno assistono alla miracolo della madonnina che piange salsa di pomodoro, fino all’arrivo dell’ennesima pioggia stagionale (con tanto di effetti sonori).
Pezzo forte della performance è senza dubbio la messa in sena di un “amore” nato in chat, tra un “Wolf” ed una “Mimma”, interpretati - in un gioco della regia che scambia anche i sessi - rispettivamente dalla Ugatti e da Orfeo, con voci metalliche che “leggono” i messaggi con tanto di punteggiatura ed interpretano il sesso virtuale con un gioco spiritoso di suoni, per concludere cantando a cappella un’orecchiabile “Non esiste l’amor” di Celentano.
I Fools dimostrano grande espressività e versatilità e risultano spontanei anche quando indossano delle maschere. Una rappresentazione di un’Italia contemporanea in cui ogni accenno di poesia e sentimento viene sdrammatizzato immediatamente con occhio cinico ed ironia.
Visto il
06-03-2010
al
Nuovo Teatro Sanità
di Napoli
(NA)