Danza
INFERNO

L'Inferno sospeso dei No Gravity Dance Company

L'Inferno sospeso dei No Gravity Dance Company

Figure ultraterrene, corpi fluttuanti che fluidamente si evolvevano in forme geometriche differenti: una sorta di caleidoscopio di corpi che creano immagini cangianti, questo è INFERNO, creazione di Emiliano Pellisari.

Lo spettacolo, risultato di un lungo e impegnativo lavoro, è un concentrato di molteplici e straordinari effetti visivi: sei danzatori acrobati sospesi in aria, immersi in sorprendenti giochi di luce ed effetti speciali, danno vita e corpo ai personaggi dell’Inferno. Questa riscrittura del capolavoro dantesco rappresenta un’occasione importante per vedere tradotta in immagine la parola letteraria alta, attraverso il supporto della musica, della danza e di qualcosa che va oltre tutto questo, una sorta di magica alchimia che Emiliano Pellisari è riuscito a creare con i suoi danzatori e con il pubblico.

Questo lavoro non conduce lo spettatore nel mondo di Dante in senso stretto, quanto piuttosto lo conduce in una dimensione onirica, surreale, parallela: la forza del teatro, d’altra parte, è proprio quella di permetterci di entrare in un'altra realtà, di lasciarci trasportare in un altro mondo, irreale, privo – in questo caso - di una qualsiasi legge fisica, “regalando” allo spettatore la sensazione di fluttuare con i ballerini, di essere come loro libero e sospeso in aria.

Lo spazio scenico si trasforma nell’ambientazione di un sogno: Emilio Pellissari, attraverso i sei danzatori, ci conduce per mando in questo viaggio tra la veglia e il sonno, attraversando gli inferi.

Lo spettacolo coniuga sapientemente danza, arte circense con disegno luci, musica – che spazia da Glass ai Dead Can Dance, e gli effetti speciali. Pellisari esplora le potenzialità del corpo danzante, riuscendo a superare il limite imposto dalla forza di gravità. Gli straordinari ballerini ci regalano immagini poetiche, struggenti, ma anche intense e forti: con i loro corpi ci raccontano una storia, o meglio alcuni episodi dell’Inferno, come l’immortale vicenda di Paolo e Francesca o del conte Ugolino.

La scena è dominata dal rosso, il colore dei tendaggi sullo sfondo, che delineano la porta infernale, tra le pieghe di queste tende si insinuano lentamente i danzatori, per poi scomparire e ricomparire nuovamente.
Emiliano Pellisari rappresenta un autentico talento italiano per quanto riguarda l’invenzione e la progettazione meccanica, la riscoperta di macchinari antichi rielaborati attraverso una versione moderna ed ipertecnologica, e per un gusto unico per la progettazione delle luci: la sua creazione è stata realizzata secondo standard altissimi.

Meritano di essere citati gli eccellenti danzatori/acrobati Annalisa Ammendola, Mariana Porceddu, Giulia Consoli, Yari Molinari, Gabriele Bruchi e Patrizio Di Diodato, che ci introducono e accompagnano in uno spazio immaginativo, in un universo infinto che lascia i danzatori liberi di muoversi nelle luci cangianti di colore rosso, verde e blu. L’Inferno è uno spazio teatrale dove si annulla la fisica della realtà e appare come in un sogno ad occhi aperti.

Visto il 24-10-2010
al EuropAuditorium di Bologna (BO)