Comico
IN...TOLLERANZA ZERO

Pucci, comicità da goleador

Pucci, comicità da goleador

Il campionato di cabaret ha decretato il suo verdetto. E’ l’anno di Pucci. Divertente, irriverente, volgare quando serve. L’onda lunga del successo televisivo con “101% Pucci”, il suo primo one man show andato in onda su Italia1 lo scorso settembre, è arrivata in teatro con numeri che fino a soltanto dodici mesi fa apparivano impensabili.

Statistiche da goleador

Andrea Baccan, in arte Pucci, viaggia con una media di dieci spettacoli al mese, infilando un sold out dietro l’altro e costringendo le organizzazioni teatrali a rincorrerlo per aggiungere la seconda, se non la terza, serata. Il cartellone di “In...tolleranza zero” si allunga ogni giorno che passa e al momento, per il 2017 contempla più di cinquanta date tra il Nord Italia e la Svizzera. Numeri che si spiegano con l’eterogeneità del suo pubblico. A tributargli la standing ovation ci sono gli ultrasettantenni, ma in sala ci sono anche tanti giovani che si sono lasciati contagiare dal semplice umorismo milanese di cui lui è l’ultimo portavoce.

Se la prende con tutti senza offendere nessuno

La politica resta fuori dai suoi monologhi e la sua Inter ci entra a malapena. In due ore racconta se stesso e la vita che lo circonda. Se la prende con tutti senza offendere nessuno: i poveri che “hanno pagato un euro il biglietto” seduti in galleria, gli omosessuali che hanno invaso Milano e naturalmente le donne, salvo poi sul finale regalare un affettuoso omaggio a tutte loro e in particolare a sua mamma. Nei racconti di Pucci ci sono anche Malpensa e i voli di easyJet, dove “se per sbaglio tiri fuori il portafogli dalla tasca te lo fanno pagare come bagaglio a mano”, dove il pilota “parla con il microfono del CantaTu” e dove per raggiungere l’aereo devi salire su quei bus navetta che “prima di arrivare sottobordo passano da Ferno e Case Nuove”.

E’sempre il solito Pucci, con la sua comicità spesso scontata ma contagiosa. Spesso sai già dove sta andando a parare, ma ciononostante riesce comunque a strapparti la risata. Pucci è quello che monopolizza la tavolata tra amici, con aneddoti magari già sentiti mille altre volte ma ogni volta capaci di farti venire il mal di stomaco dal ridere. A patto, naturalmente, di non reputare insopportabile l’amico che si sta sedendo a tavola. Di diverso dal solito Pucci c’è soltanto l’orchestra alle sue spalle e una scenografia accennata, ma soprattutto i teatri strapieni.

Visto il 06-05-2017
al Sociale Cajelli di Busto Arsizio (VA)