Dopo il Professor Bernardi di Arthur Schnitzler, Luca Ronconi porta in scena un altro eccezionale testo di matrice mitteleuropea: “Inventato di sana pianta ovvero Gli affari del barone Laborde”, terza ed ultima opera del teatro di Hermann Broch. In scena al Mercadante di Napoli fino al 9 marzo.
Indagatore della crisi sociale e morale dell'epoca borghese, Broch mette in evidenza il vuoto dell’esistenza, attraverso una narrativa sperimentale che si fonda su una strumentazione espressiva assai ricca, dotata di toni sarcastici, graffianti e al tempo stesso ironici.
Una vicenda di incredibile attualità caratterizzata da complotti finanziari, intrighi internazionali, intrecci erotici e “tentati” suicidi.
Il nostro protagonista, l’affascinante ed intelligente barone Laborde, non è infatti l’unico impostore in questione.
Tutti i personaggi della pièce sono animati da grande cinismo e ad unirli, economicamente e sentimentalmente, sono solo gli inganni, le truffe e i raggiri che gli stessi compiono; a testimonianza di una società in piena crisi, senza valori e in completa disgregazione. Per usare l’esatta terminologia brochiana : una trionfante “Partialwertsystem” (sistema di valori paralizzati).
Ed è proprio su questi temi che la regia di Luca Ronconi, enorme nella capacità espressiva ed impeccabile come sempre, pone l’accento.
Splendida la scenografia post déco, ricca e delicata insieme, “raffinatissima per riflessi coloristici e architetture”, per la quale Marco Rossi si aggiudica il Premio UBU 2007.
Essa, tagliata orizzontalmente, crea due piani di rappresentazione, verticalizzando gli ingressi e le uscite degli attori e dando vita a suggestive atmosfere dalle sfumature surreali.
Efficacissime anche le luci, dai colori tenui, di Gerardo Modica in perfetta armonia con l’insieme.
Tutti bravi i dodici gli attori in scena (Massimo De Francovich, Pia Lanciotti, Massimo Popolizio, Anna Bonaiuto, Giovanni Crippa, Giacinto Palmarini, Pasquale Di Filippo, Andrea Germani, Gabriele Ciavarra, Marco Brinzi, Paolo Garghentino e Andrea Coppone) abilissimi ad interpretare altrettanti personaggi. Essi senza alcuna ceditura mantengono vivo l’incedere della narrazione mettendo in risalto, attraverso un misurata e definita interpretazione, l’inconsistenza di un modo di essere e di vivere. Caratteristica prima dei personaggi brochiani.
Un plauso particolare va a Massimo Popolizio, nel ruolo del barone Laborde, e ad Anna Bonaiuto (baronessa Stasi). I quali coniugano, in modo esemplare, gestualità e gioco vocale in assoluta sintonia con il carattere dei personaggi.
Napoli 27 febbraio 2008 – Teatro Mercadante.
Visto il
al
Donizetti
di Bergamo
(BG)