Prosa
IO E JULIA

L'amicizia al tempo del Nazismo

L'amicizia al tempo del Nazismo

Dopo la sorprendente declinazione tanghera dell'Otello, Massimo Navone torna in scena con Io e Julia, pièce a un atto che conferma la felice predisposizione del regista a mettere la sordina all'aspetto lirico e all'azione scenica tradizionale per concentrarsi sul travaglio psicologico dei personaggi. La relazione tra due amiche è la sigla di questo atto unico ambientato in una spoglia taverna tedesca dei tardi anni Trenta. Julia (Cinzia Spanò) e Lillian (Monica Faggiani) dopo più di un decennio possono sedersi di fronte ad uno stesso tavolo: sarà l’ultima volta prima che la guerra oscuri le loro esistenze e trascini per sempre l’una lontana dall'altra.
Lo spettacolo è il fermo immagine di questo struggente incontro, dove funziona particolarmente bene la solida intesa creatasi tra le due attrici, impegnate in una recitazione complice che non lascia margine al fittizio. Julia, dal carattere forte e risoluto, nasconde sotto un velo di malinconia i malanni fisici e spirituali mentre Lilliam, più fragile ed emotiva, trattiene a fatica il dolore e la commozione in una performance che da sola vale la serata.
La scena inciampa in un eccesso di semplificazionismo che se negli intenti è funzionale alla messa a fuoco del rapporto relazionale nella sostanza si traduce nella necessità di un ricorso un poco eccessivo al didascalico al principio dello spettacolo.
Nella chiusa le attrici, dismessi i rispettivi ruoli, ci raccontano com'è andata a finire.

Visto il 18-01-2014
al Libero di Milano (MI)