Antonello Avallone sale sul palco del Teatro dell’Angelo per presentarci un suo lavoro ormai collaudato da circa 17 anni: “Io & Woody”, un monologo con il quale l’interprete si mette alla prova ogni volta con la stessa capacità di emozionare ed emozionarsi.
Senza lasciarci neanche il tempo di fargli un applauso, segno di fiducia e stima nei confronti dell’attore che da il via allo spettacolo, comincia a strapparci fuori una risata dopo l’altra, dandoci una versione inaspettatamente originale, personale e vera di Woody Allen, prendendo spunto dai suoi testi più esilaranti, senza cadere nella tentazione pericolosa dell’imitazione/caricatura.
Avallone/Allen si presenta raccontandoci la sua infanzia fatta di episodi inverosimili e situazioni paradossali, di parenti che somigliano a personaggi fantascientifici e un po’ folli, quasi a giustificare quel tocco di follia che inevitabilmente doveva insinuarsi anche in lui.
Ma dopo aver accennato in modo del tutto privo di serietà agli argomenti più svariati, ci annuncia che lo spettacolo deve ancora iniziare e, partendo da un’interpretazione tutta sua del sacrificio di Isacco, figlio di Abramo, diverte il pubblico con tante altre trovate bizzarre “alla Woody”, che mostrano il suo dissacrante rapporto con Dio e la sua visione della vita in generale, da tutti i punti di vista: interiore, filosofico, scientifico, sessuale, dando ogni volta prova della sua totale “incompetenza” teorica e pratica, con la narrazione di tante “storielle” improbabili e seguendo una serie di pensieri sconnessi che divertono proprio per la loro assurdità e non stancano mai lo spettatore.
Il repertorio è vario e passa del pessimo rapporto del protagonista con gli elettrodomestici, portato all’estremo in una descrizione che li fa sembrare mostri dotati di vita propria, fino ai suoi buffi esordi come attore.
Avallone sembra incapace di nascondere il gusto che prova a rappresentare questo grande artista, per il quale evidentemente prova ammirazione e stima.
Roma, Teatro dell’Angelo, 10 marzo 2009
Visto il
al
Dell'Angelo - Sala Grande
di Roma
(RM)