I numeri come incipit e come humus dal quale sortiscono immagini e storie che prendono corpo. Isabella Ragonese elenca dati statistici di processi, frodi, discariche, violenze e le cifre perdono consistenza in una filastrocca infantile per poi concretizzarsi in casi di vita.
Le storie, come le canzoni di Cristina Donà, sono al femminile e raccontano in prima persona di donne che lavorano o vorrebbero lavorare, che vivono l’insicurezza che deriva dall’aver subito in passato una violenza o che decidono, sole, con coraggio, di avere figli.
I testi sono diStefano Massini, da “L’Italia s’è desta”, e Paolo Cognetti, da “Manuale per ragazze di successo” e sono talvolta inquietanti, al limite dell’ossessione, talvolta ironici. La tensione e la paura di chi non può dimenticare un’esperienza traumatica sono stemperate dalla causticità della destrizione della tipologia di colloquio di lavoro con un potenziale principale maschilista e arrogante.
Il tutto prende forma in un reading-concerto che alterna la voce morbida e declinata in mille sfumature della brava Isabella Ragonese a quella profonda e modulata, nelle parti cantate, di Cristina Donà, che si presta, di volta in volta, a diventare messaggio vocale da videogioco o respiro affannato di una donna terrorizzata.
Il bis, “Universo”, della cantautrice, è dedicato alla nascita dello spettacolo, in occasione del XXXIII Anniversario della Strage di Ustica, nel Giardino della Memoria di Bologna,
“Dentro una vertigine che danza, che ci porta al di là del tempo” è il motivo che chiude una serata che apre tanti argomenti e offre tanti spunti, grazie alla fusione di testi differenti e di registro alternato, ora drammatico, ora brillante. Comune denominatore di tutto , l’errata percezione che ricorre dell’immagine femminile, causa di tante incomprensioni e di tanta forzata sopportazione perpetrata per generazioni.
Il taglio registico privilegia l’essenzialità e, a tratti, si sente la mancanza di un coinvolgimento visivo in forma di immagini che lascia un senso di incompiuto. Brave le protagoniste.
Buon successo di pubblico al festival Asti Teatro.