Musical e varietà
JERSEY BOYS IL MUSICAL

Oh, What a Night con Jersey Boys!

Oh, What a Night con Jersey Boys!

Jersey Boys, il musical che ha ispirato l’omonimo film di Clint Eastwood (2014), nel quale viene raccontata la storia dei Four Seasons, la celebre band pop-rock fondata negli anni Sessanta dal cantante italoamericano Frankie Valli.
Le loro canzoni - Sherry, Big Girls Don’t Cry, Can’t Take My Eyes Off of You, Let’s Hang on! e Rag Doll - hanno venduto oltre cento milioni di dischi e sono state interpretate anche da celebrità della musica tra cui Diana Ross & The Supremes, i Muse, i Killers, i Pooh, Mina, Gloria Gaynor e tanti altri.
Lo show racconta la formazione e l’ascesa del gruppo – impostosi in America ben prima dei Beatles – fino al declino e alla separazione definitiva, seguendo una linea narrativa impostata su quattro “stagioni”, ciascuna illustrata da uno dei componenti della band.

Uno spettacolo dal ritmo cinematografico
Il produttore Lorenzo Vitali ha scommesso sulla versione italiana di un musical di successo a Londra e negli Stati Uniti - ma poco conosciuto in Italia - e, per il momento, sembra averci visto giusto, in primis affidando la regia a Claudio Insegno, che confeziona uno spettacolo dinamico, dal ritmo incalzante, quasi cinematografico (nel primo atto succedono molte cose troppo in fretta, ma il rischio di incorrere nelle lungaggini rimane sempre in agguato, n.d.r.), sostenuto dal forte impatto visivo e dalla presenza dell’orchestra dal vivo (in buca e sul palco), impeccabilmente diretta da Angelo Racz, con la supervisione musicale di Emanuele Friello.
Il regista ha puntato molto sulla direzione degli attori sul palco; il coreografo Valeriano Longoni riesce nell’intento di far muovere con appropriata coordinazione e dirompente energia anche i componenti del cast meno abituati alla danza; a eccezione dei quattro protagonisti, tutti quanti –  ensemble compresa - si cimentano in ruoli primari e comprimari, in una girandola di personaggi accuratamente tratteggiati.

Quattro ragazzi che lasciano il segno
A dare vita a una delle band più amate della storia della musica internazionale sono quattro eccellenze del musical italiano, ognuno di loro con peculiarità adatte al proprio ruolo: Marco Stabile regala il suo carisma, unito a un’accattivante presenza scenica, al chitarrista malavitoso Tommy DeVito; Flavio Gismondi, dopo il personale successo nel musical Newsies, fornisce un’ulteriore interpretazione sicura e convincente nel ruolo del tastierista Bob Gaudio; Claudio Zanelli, nei panni del bassista Nick Massi, si ritaglia il proprio spazio interpretando uno dei personaggi meglio riusciti, a livello drammaturgico, di tutto lo spettacolo. Infine, Alex Mastromarino ha il difficile compito di interpretare Frankie Valli. La sua estensione vocale, accompagnata da un timbro caldo e avvolgente, gli permette di svolgere in maniera molto convincente il suo compito, sfoderando un falsetto che fa venire la pelle d’oca. Un discorso analogo vale per il duetto My Eyes Adored You, interpretato in coppia con Alice Mistroni, spiazzante e struggente nel ruolo di Mary Delgado, moglie di Frankie.  Insieme ai Four Seasons, i migliori talenti del musical italiano, tra cui il duttile Felice Casciano, nel ruolo di Gyp DeCarlo, boss dal cuore tenero e con uno spiccato senso della lealtà, Brian Boccuni (il discografico Bob Crewe, un’interpretazione spassosa ed elegantemente “sopra le righe”) e Giulio Pangi, nei panni giovanili e divertenti dell’attore Joe Pesci.

Giunti al termine di una stagione teatrale, ormai ci si può sbilanciare, mettendo nero su bianco che questa è, insieme a Newsies – altro titolo poco conosciuto dal pubblico italiano - una delle produzioni di teatro musicale di maggiore qualità.

Visto il 15-04-2016
al Nuovo di Milano (MI)