Ha debuttato giovedì 26 aprile al Teatro Instabile di Napoli “Karmela l’illusionista”, spettacolo di Vittorio Adinolfi nell’ambito della rassegna teatrale “Se son donne, fioriranno 2012”. Il testo semplice ma ben strutturato a tratti surreale e allegorico, inquadra due storie parallele raccontate attraverso dei flash; Karmela, illusionista partenopea rientrata nella sua città natale per un «numero eccezionale: la sparizione di un uomo, in sala, davanti a centinaia di spettatori», interrompe infatti la sua azione per dar spazio ad un’ insolita rappresentazione dell’episodio biblico di Caino e Abele. A dare il via all’illusione scenica è proprio Karmela che, annunciata da un presentatore dall’aspetto caricaturale e circense, fa il suo ingresso trionfale e sceglie tra il pubblico uno spettatore-attore per eseguire il suo numero. L’esito tuttavia si rivelerà paradossale e inaspettato; a scomparire infatti sarà proprio la maga vittima della sua stessa illusione.
È proprio questa metafora dell’essere e dell’apparire infatti, il trait d’ union tra le due storie; la reiterazione dell’assassinio di Abele ad opera del fratello Caino, compiuto in un salotto borghese davanti ad una tazza di thè, rimanda al continuo gioco di specchi tra realtà e finzione, tra sogno e illusione, tra vita e morte; « cos’è la morte in fondo? E perché dovrebbe essere così difficile morire?» chiede con tono beffardo Caino al fratello ogni qual volta sta per compiere l’efferato delitto. Come la vita, così la morte, come la realtà così l’illusione, lo spettacolo lancia spunti di riflessione e proietta lo spettatore in una dimensione virtuale, dove “lo strappo nel cielo di carta” svela nuovi possibili modi di leggere una realtà cangiante e multiforme. Lo spettacolo, ancora in scena fino al 29 aprile, è interpretato dai giovani attori Angela Rosa D’Auria, Amedeo Ambrosino, Marcello Cazzolino, Vito Marotta e Marco Pesacane, con le musiche e gli arrangiamenti di Antonio Scutiero e Umberto D’Auria.