Danza
LA BELLA ADDORMENTATA

La bella addormentata (del sabato sera)

La bella addormentata (del sabato sera)

L’ambientazione é l’Italia meridionale delle leggende popolari, sulla quale Franzutti ha concentrato la propria attenzione ispirandosi a un racconto seicentesco, scritto dall’italiano Giambattista Basile.

Fredy Franzutti e il suo Balletto del Sud portano in scena al Teatro Nuovo di Torino - nell’ambito del 35° anniversario di Vignaledanza – La bella addormentata, con le musiche di Čaikovskij. La replica del balletto – in un prologo e tre atti – va in scena un venerdì sera – che si trasforma improvvisamente in un sabato da “Fever Night”, quando – durante la scena dei festeggiamenti per il sedicesimo compleanno di Aurora – irrompe una strobosfera e gli interpreti cominciano a ballare la disco-music. Non si tratta dell’unico innovativo accorgimento introdotto dal coreografo pugliese per questa edizione: infatti la struttura narrativa è, a grandi linee la stessa della fiaba di Perrault e - soprattutto grazie alle musiche del compositore russo, si respira nostalgicamente aria di casa Disney; ma l’ambientazione questa volta e l’Italia meridionale delle leggende popolari, sulla quale Franzutti ha concentrato la propria attenzione ispirandosi a un racconto seicentesco, scritto dall’italiano Giambattista Basile, antecedente alla fiaba di Charles Perrault.
Aurora (la bravissima Elena Marzano, n.d.r.) diventa quindi una ragazza mediterranea alla quale la vecchia maga Carabosse (ruolo en travestì magistralmente interpretato da Andrea Sirianni, n.d.r.) predice un nefasto destino: ma la classica puntura sul fuso dell’arcolaio viene qui sostituita dal morso di una tarantola, che la giovane riceve in dono proprio il giorno del suo sedicesimo compleanno. Aurora, ma anche il bosco e tutti i suoi abitanti, cadono così in un sonno profondo, grazie al precedente intervento sulla maledizione da parte della giovane zingarella Jargavan (Chiara Mazzola). Ma ecco che, cinquant’anni dopo, nel “bosco delle ombre” capita l’antropologo Ernesto (Jesus Pastor) affascinato anch’egli dalla leggenda – diffusasi nel frattempo in tutta l’Europa – della ragazza morsa da un ragno.
Inevitabile il lieto fine, con il bacio che spezza l’incantesimo e la bella Aurora che convola a nozze con il suo vero amore e ritorna felice dai propri genitori (i talentuosi Alessandro De Ceglia e Bilyana Dyakova, n.d.r.).
Forse è questo il limite dello spettacolo:  gradualmente, dopo un intenso (e anche lungo, n.d.r.) primo atto,  si giunge al termine offrendo al pubblico un finale meno curato dal punto di vista narrativo-stilistico.
Menzione speciale per il ballerino Nicola Lazzaro, che – nel ruolo dell’uccellino – esegue i suoi jetés sfiorando l’aria, quasi non avesse i piedi.
Uno spettacolo da vedere, nonostante la lunghezza e considerando l’afa incessante di un venerdì di luglio.

Visto il 12-07-2013
al Nuovo (Sala Grande) di Torino (TO)