Ci sono fiabe che evolvono e ricercano nel tempo nuove forme. Ci sono fiabe che vorrebbero essere per bambini, per spiegare loro il mondo degli adulti. Ci sono poi fiabe per adulti e fiabe che proprio fiabe non sono. La bella Rosaspina addormentata di Emma Dante è una rivisitazione di Rosaspina dei fratelli Grimm, meglio conosciuta come La bella addormentata nel bosco.
La scena iniziale, in cui Rosaspina si sveste della propria infanzia e adolescenza attraverso un lungo e delicato cambio d’abiti, risulta di forte impatto. L’immagine estetica, che riprende un po’ i colori e la dolcezza delle favole, contrasta con i personaggi grotteschi dei genitori, che sembrano quasi dei pupazzi senza volto.
La regista attualizza la storia, modificandola. Il principe di cui si innamora Rosaspina non è un principe, ma una romantica principessa. Il gioco, però, è svelato sin dall’inizio, dato che la sessualità della ragazza è ben identificabile. Nonostante la perdita di sorpresa, è piacevole assistere al gioco tra Rosaspina e il suo “principe”.
Sulla scena solo tre attrici, Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli, che hanno dato vita a una coreografia di molteplici personaggi: i genitori, le fate, la strega, i giardinieri. Le attrici hanno gestito con maestria la scena, rinnovandosi nel corpo e nella voce di ogni nuova figura, anche se qualche sfumatura in più avrebbe arricchito alcune scene.
La bella Rosaspina addormentata si rivela una fiaba tra il pop e il classico, portata in scena con ironia e delicatezza. Al di là della polemica che il lavoro ha scatenato al suo debutto, la pièce può essere considerata come una vera e propria fiaba per adulti, che illustra loro la scoperta ma soprattutto la naturalezza della sessualità, come dimostra la scena finale del bacio, recuperata in tutta la sua spontanea sensualità.
Per famiglie
Visto il
06-01-2014
al
Kismet
di Bari
(BA)
Per famiglie
La bella Rosaspina addormentata - Favola per bambini e adulti