Il Teatro del Simposio si cimenta con una lettura in chiave contemporanea della commedia di William Shakespeare più rappresentata e divertente e la rielabora a modo suo. È stata scelta una versione ridotta del classico che si concentra in particolare sul prologo dei cinque atti.
L’attitudine ai matrimoni combinati per interesse o prestigio sfocia in situazioni ironiche e grottesche che spesso mostrano il senso più profondo delle relazioni, le diverse sfaccettature della verità.
In un’esasperata selezione affettiva che assomiglia quasi a quella dei programmi televisivi trovano pochissimo spazio i sentimenti. La Bi(g)smetica verrà sì domata ma l’happy end è tanto garantito quanto forzato dagli eventi.
La scelta di porre una seggiola davanti alla platea permette ai vari personaggi di alternarsi e esprimere il proprio flusso di coscienza. La soluzione assomiglia al confessionale di un reality ma aiuta la trama e permette anche di conoscere i veri pensieri dei personaggi.
Il Teatro del Simposio nasce dalle esperienze artistiche dei suoi promotori e ha fatto della sperimentazione un suo punto forte. In questo caso può adattare le sue peculiarità teatrali a un testo tanto classico quanto contemporaneo.
Interessante l’ambientazione da bar che si presta a essere modificata a seconda della sceneggiatura con molti elementi mobili e qualche astuzia. In questo, come nei costumi, è stato determinante l’intervento di Ilaria Parente che ha offerto alcune soluzioni interessanti per i personaggi.
Un’Ortensio molto caratterizzato dalla bella interpretazione di Alessandro Macchi fa ridere e divertire.
Molto garbate le due protagoniste femminili: Ermelinda Caçalli (Caterina) e Valentina Pescetto (Bianca).