Lirica
LA BOHèME

Firenze, “La Bohème” di Giaco…

Firenze, “La Bohème” di Giaco…
Firenze, “La Bohème” di Giacomo Puccini GIOIE DEL REPERTORIO Bohème è la terza proposta di “Recondita Armonia”, rassegna promossa dal Maggio Musicale che, oltre al successo di pubblico, si è distinta per la capacità del teatro di mettere in scena in tempi brevi tre nuovi allestimenti prodotti internamente dalla stessa équipe. Le due settimane di tutto esaurito confermano che anche in Italia c’è richiesta per produzioni di “repertorio” facilmente accessibili e che l’opera è ancora una forma artistica popolare attraente per un pubblico generalista e giovane da coltivare e avvicinare all’opera con i “classici”. Ci auguriamo che il forte riscontro ottenuto sia un punto di partenza per aumentare e diversificare l’offerta come fanno già da tempo i teatri dell’opera di Londra e Parigi, i quali, in virtù dell’alternanza di repertorio e produzioni di punta, si possono permettere una programmazione di qualità a lungo termine. Tradizionale la regia di Mario Pontiggia che coglie l’aspetto brioso e garbato della vita di Bohème con uno spettacolo di buon livello come l’elegante e curata scenografia di Francesco Zito, espressione di un mestiere dalla forte importa artigianale all’insegna del buon gusto. La soffitta è un grande ambiente con travature a vista che ricordano un loft ricavato in un’architettura post-industriale con una parete vetrata sullo sfondo formata da tessere di vetri opalescenti che diffondono la luce in modo naturale. La soffitta ritorna nel quarto atto talmente fiorita da sembrare una serra in ferro e vetro con la porta finestra aperta con vista sui tetti di Parigi, forse troppo ridente e primaverile per essere “una tana squallida”, ma il colpo d’occhio è piacevole e il senso di grande apertura appaga. Il Cafè Momus è un gazebo dai vetri liberty colorati con camerieri che svolazzano mentre venditori ambulanti , maschere e bambini affollano il variopinto e riconoscibile quartiere latino. Il quadro è generico e potrebbe essere stato preso in prestito da una qualsiasi altra Bohème, ma è funzionale e ricrea l’atmosfera festosa. L’ambientazione più riuscita è la Barrière d’Enfer , avvolta in una fitta nebbia che rende le luci fioche e avvolge in un’atmosfera ovattata e poetica lo squallore di una Parigi di periferia vista sotto il ponte della ferrovia. Il cast di giovani cantanti contribuisce a dare all’opera una connotazione fresca e giovanile con risultati apprezzabili anche sul piano vocale. Maria Luigia Borsi è una Mimì delicata e dalla buona intonazione, corretta ma un po’ anonima; la voce ha difficoltà a passare l’orchestra e non ha quella luminosità e naturale espansione melodica necessarie per rendere tutta la spontanea comunicativa di Mimì. Gianluca Terranova tratteggia con delicatezza e ironia il ruolo di Rodolfo, di cui restituisce la giovanile illusione da poeta; la voce non ha grande estensione ma è omogenea, capace di sfumature, e acquisisce maggiore sicurezza e spessore nel corso dell’opera. Molto naturale Fabio Maria Capitanucci, un Marcello sicuro dal bel timbro, particolarmente apprezzato dal pubblico anche per la verve scenica. Donata D’Annunzio Lombardi è una Musetta disinvolta e graziosa. Solenne come vuole la tradizione la “vecchia zimarra” di Colline nell’interpretazione di Felipe Bou. Enrico Marrucai dona voce scura a Schaunard. Per concludere Benoit è Dario Giorgelé, Federico Benetti è Alcindoro. Giampaolo Bisanti offre una direzione dai tempi lenti e sospesi imprimendo giusti crescendo e rallentando per assecondare l’azione e rafforzare l’impatto emotivo, dando inoltre buon rilievo ad alcuni dettagli della strumentazione come gli elementi realistici e i rumori estranei presenti nella partitura. Oltre all’ottimo coro preparato Piero Monti, una menzione va alle voci bianche della Scuola di Musica di Fiesole dirette da Joan Yakkey. Al di là della qualità oggettiva, uno degli aspetti più belli della serata è stato vedere una platea piena di giovani e sentire i loro commenti spontanei. Visto a Firenze, teatro Comunale, il 22 ottobre 2008 Ilaria Bellini
Visto il
al Maggio Musicale Fiorentino di Firenze (FI)