Milano, teatro alla Scala, "Bohéme" di Giacomo Puccini
ETERNA BOHEME DI ZEFFIRELLI
Dopo l’inaugurazione della stagione con Europa riconosciuta di Salieri, la stagione della Scala era proseguita agli Arcimboldi. Ora si torna alla sede storica, riproponendo uno spettacolo con cui si è al riparo da (quasi) tutto: infatti le 13 rappresentazioni di Bohéme sono in pratica esaurite. Le scene e la regia sono quelle di Zeffirelli, quelle classiche che vivono oramai dal 1963 e sono state riprese ben 18 volte (non c’è più stata altra Bohéme alla Scala), davvero belle, soprattutto la scena del secondo atto, con il doppio piano, la carrozza di Musetta e Alcindoro trainata dal cavallo bianco, l’asinello che tira il carretto di Perpignol, bambini che saltellano in giro e tanto altro. Invece i punti di debolezza di questa rappresentazione sono la direzione del maestro De Burgos e l’interpretazione di Hey-Kiung Hong nel ruolo di Mimì. Anzitutto De Burgos fa suonare la sempre ottima Orchestra della Scala ad un volume davvero eccessivo, al punto a volte da coprire le voci dei cantanti, poi non riesce a far risaltare l’eleganza e la raffinatezza di una partitura che sembra facile, ma invece è ricca di complesse finezze. Assolutamente insufficiente la soprano, non tanto inesperta, quanto fredda, distante, non coinvolta, insomma non prova e non trasmette emozioni. La Hong è l’unica nota debole in una compagnia di tenuta, con Roberto Aronica convincente Rodolfo e Laura Giordano aspra e civetta Musetta; insieme a loro Massimo Cavalletti è Schaunard, Fabio Capitanucci è Marcello, Carlo Cigni è Colline e Domenico Colaianni è Benoit.
Visto a Milano, teatro alla Scala, il 20 giugno 2005
FRANCESCO RAPACCIONI
Visto il
al
Teatro Alla Scala
di Milano
(MI)