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La Borto di e con Saverio La Ruina, prodotto da Scena Verticale, è il primo dei tre spettacoli, previsti in diversi punti della città di Napoli, che Punta Corsara/Fondazione Campania dei Festival presenta a Galleria Toledo in collaborazione con il Teatro coop.produzioni, immaginando così un percorso di riavvicinamento al Teatro Auditorium di Scampia in fase di ristrutturazione.
Sulla scena non c'è che una sedia e in un angolo, di spalle, il musicista Gianfranco De Franco. Tutto il resto prende forma dinanzi agli occhi degli spettatori attraverso la straordinaria capacità espressiva e narrativa dell'attore che, seduto, interpreta Vittoria, una donna popolana del sud Italia. La sedia sparisce così come il musicista e il racconto prende vita.
Una mattina Vittoria, mentre si reca a cogliere i fichi, incontra Gesù. Non sa se si tratta di sogno o realtà, fatto sta che questi si mostra arrabbiato con lei, tanto da volerla far sedere a tavola al posto di Giuda, perché da giovane si è macchiata di una grave colpa: l'aborto. La donna comincia così a raccontare la storia della sua vita, una vita dura e difficile dove c'è sempre stato qualcun altro a scegliere per lei. Succuba prima del patrigno, che la dà in sposa ad un uomo molto più grande di lei a soli tredici anni, poi del marito ma ancor più succuba di una mentalità maschilista che la rende schiava degli altri e di sé stessa. Vittoria, di nuovo incinta, dopo sette figli e l'ennesimo “arrangete!” del marito, abortisce. Un aborto clandestino che le costerà salute e sofferenza, una sofferenza chiusa nel cuore che la segnerà per la vita tanto che anche Gesù, alla fine, le sorriderà in modo benevolo.
Una storia di una semplicità e una dolcezza disarmanti, raccontata con toni delicati, e che in maniera lieve tocca le coscienze. È straordinario come in Vittoria si riconosca l'universo femminile; ancor più straordinario è il fatto che chi interpreta e ha scritto il testo sia invece un uomo. Il dialetto, usato quasi come fosse una lingua poetica, diventa forma espressiva; e infatti La Ruina con il solo ausilio del disegno luci di Dario De Luca e della musica di Gianfranco De Franco rimanda costantemente dallo sguardo al gesto, dalla voce all'immagine, e fa sorridere, trascina, commuove.
Un lavoro difficile e coraggioso anche perché nasce dopo il successo di Dissonorata, con cui Saverio La Ruina vinse il premio Ubu come miglior testo e miglior attore, ma che riesce ancora una volta a muovere lo stupore. Frutto anche di un'attenta ricerca linguistico-espressiva La Ruina acquista una tale consapevolezza del tema trattato da non rendere il testo mai banale o superficiale e in cui ogni singola parola ha un suo peso e una sua profonda ragione.
Visto il
09-04-2010
al
Galleria Toledo
di Napoli
(NA)