Prosa
LA CENA DEI CRETINI

Dai tempi di Moliere il teatr…

Dai tempi di Moliere il teatr…
Dai tempi di Moliere il teatro umoristico in Francia ha sempre costituito una grande tradizione che mescola divertimento, critica sociale e, soprattutto, una grande impronta caricaturale nel disegnare i personaggi. A cavallo tra il XIX e XX secolo Feideau svestì il teatro dalla seriosità della denuncia, per puntare, oltre che sulla caricatura dei personaggi, soprattutto sull’intreccio delle storie, al limite del paradossale. Francis Weber, ultimo erede dell’umorismo teatrale d’oltralpe, ha sicuramente fatto tesoro di questi due illustri predecessori, costruendo il suo linguaggio teatrale su un giusto mix fra i due stili, creando copioni frizzanti, in cui l’intreccio e gli equivoci hanno un ruolo principale, senza però abbandonare, nel raccontare le sue storie, una seppure blanda vis caricaturale per disegnare personaggi ed un’ edulcorata satira sociale. LA CENA DEI CRETINI ne è un esempio valido, che evidenzia come fuori dall’Italia il teatro comico non sia solo un banale miscuglio di battutacce volgari dal sapore televisivo. Ottima quindi la scelta della neonata compagnia “Archivio Futuro” di cimentarsi nella rappresentazione di questo testo, dalle raffinate potenzialità comiche. La regia di Peppino Colace, pure peccando qua e la di assenza di ritmo e di una perdonabile ingenuità nel caratterizzare alcuni personaggi, risulta funzionale al risultato e non manca di divertire il pubblico. Più che buona l’interpretazione di Peppe Carosella, misurato e senza fronzoli nel tratteggiare il malcapitato e un po’ gaglioffo Brochant, impegnato a risolvere i propri problemi di salute fisica e sentimentali, con l’aiuto del “cretino” Pihnol, interpretato dallo stesso regista con minimale comicità. Buono l’apporto delle due interpreti femminili, Alessandra Vispo, moglie severa e ed intollerante delle immaturità del marito, ed Ornella Giromonte, l’invasata Marlene. Il resto del cast appare dignitoso, ed in particolare ci piace segnalare l’ottima caratterizzazione di Marco Apolloni nel ruolo del meschino ed idiota Cheval, a nostro avviso la caratterizzazione più riuscita. Senza dubbio un motivo di grande orgoglio per questa giovane compagnia il successo riportato al debutto, salutato con applausi e risate dal numeroso pubblico accorso ad assistere. Teatro IL PRIMO, 4 aprile 2008
Visto il
al Il Primo di Napoli (NA)