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LA DODICESIMA NOTTE (O QUEL CHE VOLETE)

La dodicesima notte, un tempo sospeso destinato a finire

La dodicesima notte
La dodicesima notte © Marco Borrelli

Dopo i difficili mesi di lockdown, La dodicesima notte (o quel che volete) di William Shakespeare sembra essere lo spettacolo più adatto per tornare a respirare l’autenticità del teatro, anche in regime di distanziamento. Ambientata nell'antica regione balcanica dell’Illiria, la commedia mette al centro di una vicenda di amori e inganni i gemelli Viola (Elisabetta Mandalari) e Sebastiano (Giulio Benvenuti), separati in seguito a un naufragio.

La musica e un Matto dominano la scena

Nell'allestimento firmato da Loredana Scaramella, tutti i personaggi sono naufraghi che si ritrovano ad agire in una dimensione onirica, concepita nella forma dalla scenografa Fabiana Di Marco come il quadrante di un orologio: dodici sedie che ruotano, occupando altrettante postazioni, scandiscono il tempo del racconto. Pochi elementi scenici, insieme ai costumi, definiscono ciascun personaggio e sostengono gli attori nella messa in scena.

Carlotta Proietti e Loredana Piedimonte


Il tempo è, dunque, il vero protagonista (e motore) della commedia, che si anima soprattutto grazie all'accompagnamento del Quartetto William Kemp (violino, contrabbasso, batteria e percussioni, chitarre), contribuendo ad amplificare questo clima festaiolo attraverso la contaminazione tra la musicalità di matrice Bollywood e delicati accenni di sonorità morriconiane.

Nella migliore tradizione shakespeariana, a tenere le fila del tempo che scorre ci pensa il personaggio del Matto: irriverente “maestro di cerimonie” in perfetto stile Cabaret, Carlo Ragone lascia il segno, prodigandosi in toccanti interpretazioni delle evocative musiche originali firmate da Mimosa Campironi.

Liberare i sentimenti… a rispettosa distanza

Se la musica ha un ruolo preponderante nello spettacolo, a tenere banco dal punto di vista della recitazione sono le caratterizzazioni femminili: Carlotta Proietti affascina lo spettatore per il dignitoso contegno che la sventurata nobildonna Olivia mantiene anche quando il trasporto provato per Viola (in abiti maschili) la spinge a umiliarsi; un discorso analogo vale per la genuina e divertente astuzia nell'ordire beffe e inganni di Maria (Loredana Piedimonte), cameriera di Olivia.

Gabrio Gentilini e Giulio Benvenuti


Sembra confinato in secondo piano - ma rappresenta in realtà l’espressione più efficace del libero gioco di sentimenti e azioni che anima la commedia - il legame che si instaura tra Sebastiano e Antonio, il giovane che lo salva dal naufragio: Gabrio Gentilini riesce a restituire al pubblico, con  delicata intensità, lo stato emotivo di un personaggio che si trova dolcemente intrappolato tra sentimenti di devozione e senso di giustizia.

Infine, considerando la contingenza attuale, è doveroso sottolineare che anche nelle scene corali di questo allestimento i contatti fisici tra gli interpreti sul palcoscenico sono limitati, i movimenti coreografici fortemente standardizzati e le scene di corteggiamento avvengono nel rispetto del distanziamento interpersonale, ma con immutata intensità.

Visto il 12-09-2020