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LA DONNA LEOPARDO

Torna a ruggire in teatro la donna leopardo di Moravia

La donna leopardo
La donna leopardo

Al suo debutto nella regia teatrale, l’attrice trevigiana Michela Cescon porta sul palcoscenico l’ultimo romanzo pubblicato postumo di Alberto Moravia. Sul palco Valentina Banci, Olivia Magnani, Daniele Natali e Paolo Sassanelli

Al suo debutto nella regia teatrale, l’attrice trevigiana Michela Cescon porta sul palcoscenico l’ultimo romanzo pubblicato postumo di Alberto Moravia, intitolato: La donna leopardo. Nel trentennale dalla morte dello scrittore per quindici volte candidato al Nobel — non lo vinse mai — l’omaggio alla sua opera vede come protagonisti sul palco Valentina Banci, Olivia Magnani, Daniele Natali e Paolo Sassanelli in una co-produzione a cura del Teatro Stabile del Veneto e del Teatro di Dioniso.

Il gioco delle coppie tra Roma e il Gabon

L’adattamento del romanzo, che racchiude una profonda impronta drammaturgica, è stato curato da Michela Cescon in collaborazione con Lorenzo Pavolini. In scena sono state ricreate con strutture modulari, fondali illuminati, effetti di luci e di ombre, e grazie all’accompagnamento musicale ideato da Andrea Farri, le due ambientazioni principali in cui si muovono i personaggi nati dalla penna di Moravia: quella vissuta come asfissiante da due coppie che girano in tondo in salotti e uffici romani e poi gli orizzonti senza confine del Gabon.

Lorenzo, un giornalista, intrattiene con il suo editore, Colli, un rapporto che travalica le dinamiche del lavoro: quello tra i due è un gioco di potere che si espande a macchia di leopardo, verrebbe da dire, fino a coinvolgere le rispettive mogli, Nora e Ada. I quattro affrontano insieme un viaggio nell’Africa centrale, nel cuore di un paesaggio tanto selvaggio e fascinoso quanto impenetrabile.

I tratti dello scenario sono incarnati da Moravia in Nora, la donna leopardo che si concede ai due uomini con naturalezza e che non sarà mai domestica, una donna non catturabile. Ada reagisce al tradimento del marito tradendolo a sua volta, aizzando senza posa, ma con un andamento a specchio, gli istinti sessuali di Lorenzo. Il gioco non dura molto e finisce male.

Eva contro Eva: anche nella savana, la lotta è per il potere

Lo spettacolo è consigliato dai sedici anni in poi, anche per alcuni andamenti espliciti delle scene. Dialoghi e monologhi sembrano replicare l’eterno Eva contro Eva e invece parlano di incomunicabilità tra i sessi e di lotte di potere. L’Africa lussureggiante, selvaggia e oscura che fa da sfondo ai comportamenti ossessivi delle due coppie è rappresentata sul palco con intermezzi di suoni e luci forti, in cui i quattro attori si muovono a ritmo sincopato, con gesti disarticolati: un’intuizione registica molto d’effetto.

Più carnale e felina Valentina Banci a interpretare Ada, la moglie tradita, di Olivia Magnani che però traduce bene l’idea di giovinezza senza futuro e di disorientamento. Intanto, sembra ribadire Moravia, gli ingranaggi della vita girano e girano intorno, a vuoto.


Visto il 15-12-2019
al Verdi di Padova (PD)