Lirica
LA GAZZA LADRA

Reggio Emilia, teatro Comunal…

Reggio Emilia, teatro Comunal…
Reggio Emilia, teatro Comunale Valli, “La gazza ladra” di Gioachino Rossini LA RAGAZZA LADRA La gazza ladra è il vertice del genere semiserio rossiniano, dove l'architettura musicale è dilatata nella dimensione-durata e nella composizione, mancando totalmente la ripresa di temi da opere precedenti. In questo lavoro Rossini si ispira alla vita e alla cronaca con realismo nell'approccio alla serena vita contadina, i cui fatti progressivamente volgono dalla commedia sentimentale al dramma, fino a sciogliersi nel finale il modo imprevisto ma del tutto naturale. Fulcro dell'intelligente allestimento di Damiano Michieletto è l'antropomorfizzazione della gazza, che diviene una ragazza: la storia altro non è che un suo sogno. Il volo della gazza, all'inizio, è metaforicamente lo scivolare nel sogno da parte della ragazza. Lo spettacolo funziona (ha vinto il premio Abbiati come miglior spettacolo dell'anno nel 2007); la storia, in sé debole e poco credibile, scorre via per la lunga durata dello spettacolo grazie ai molteplici spunti forniti da regia, scene (Paolo Fantin) e costumi (Carla Teti). Il principale è l'idea del sogno come “gioco pericoloso” e l'impossibilità di tornare indietro, in fondo la sottile demarcazione fra realtà e finzione. Geniale la scena, con i “cannoni” che, sul finire del primo atto, preannunciano il clima drammatico del secondo, dove compongono una struttura intricata, una prigione. E il senso di prigionia è aumentato dall'acqua in palcoscenico, per l'intera durata a Pesaro, lasciata defluire lentamente a Bologna e assente a Reggio. Altro elemento di diversità il letto, prima inghiottito nel sottopalco e riemergente a sorpresa, qui invece trascinato dentro e fuori la scena con meno efficacia. Nel finale le “armi” sono puntate contro la gazza: finisce il sogno della bambina. Bene assortito nel complesso il cast. La Ninetta di Paula Almerares ha bella voce, appropriata al ruolo e precisa negli acuti. Il Fernando di Alex Esposito è giovane nell'aspetto ma maturo nella voce, rende felicemente i toni lirici e quelli drammatici. Luca Tittoto è Gottardo, la recitazione è spinta, fortemente istrionica e la voce bella. Filippo Adami è apparso poco appropriato per il ruolo di Giannetto: la voce è troppo esile ed è forzata negli acuti; il tenore è apparso affaticato nel duetto con Ninetta nel secondo atto, sovrastato dall'orchestra. Josè Maria Lo Monaco è Pippo, brava e sicura nell'emissione. Il regista ben caratterizza anche i ruoli minori, come Isacco (Andrea Taboga) e Giorgio (Mattia Olivieri). Con loro bene Paolo Bordogna (Fabrizio Vingradito) e Katarina Nicolic (Lucia). Completano il cast Ugo Rosati (Antonio), Matteo Ferrara (pretore). Last but not al least Sandhya Nagaraja, la gazza: notevole l'espressività mimo-attoriale, affronta le coreografie con grande classe e movimenti appropriati. Ryuichiro Sonoda ha sostituito Michele Mariotti alla guida dell'Orchestra del Comunale di Bologna, dirigendo con minori piglio e brio fin dal preludio; coro e solisti non sempre erano in appiombo con l'orchestra (evidente nella scena con il podestà). Bene il coro preparato da Paolo Vero. Applausi per tutti, qualche dissenso per la direzione. Visto a Reggio Emilia, teatro Comunale Valli, il 19 aprile 2009 FRANCESCO RAPACCIONI e RICCARDO ROVERONI
Visto il
al Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia (RE)