Tratto dall’omonimo romanzo di Patroni Griffi, La morte della bellezza è la storia romantica e spietata, intensa e struggente, di due ragazzi turbati da un'irresistibile attrazione fisica durante i bombardamenti aerei nella Napoli del ’43. Il conflitto bellico si fonde così a quello privato e introspettivo dei due giovani sullo sfondo di una città sconvolta dalla guerra. Al centro Il dilemma del sedicenne Eugenio fra educazione sentimentale convenzionale e celata omosessualità. Questi, importunato dal giovane Lilandt - un insegnante italo-tedesco - prima lo rifiuta per poi abbandonarsi senza riserve ad un travolgente legame amoroso. La rielaborazione del testo, tutta al femminile, pone l’accento sulle dinamiche emotive di un amore in cui emozioni, ansie e trepidazioni sono invece proprie dell’amore tra due uomini.
Cinque leggii ospitano altrettante attrici: Nadia Baldi, Connie Bismuto, Antonella Ippolito, Ada Totano e Lia Zinno in un fluttuare di parole e musica intenso e dinamico. Il verso prende corpo, si muta in ritmo, diviene canto, in un incessante susseguirsi di voci trepidanti che sovente si accavallano per poi scomporsi in vorticosa successione. La pièce, seppur in equilibrio per ritmo e contenuti, meno convince per la drammaturgia: Essa, infatti, diversificandosi poco dal testo originale di Patroni Griffi ha come naturale conseguenza quella di una scarsa drammatizzazione.
Straordinarie le musiche originali di Paolo Vivaldi, egregiamente eseguite dai cinque musicisti presenti in scena - Massimiliano Sacchi (clarinetto), Dario Zeno (pianoforte), Marco Di Palo (violoncello), Roberto Giangrande (contrabbasso), Gianni Sorvillo (percussioni) - che arricchiscono la narrazione, intervallandosi o accavallandosi con la parte recitata e conferiscono al testo un maggiore impatto emotivo.
Auditorium Bellini - Napoli, 27 gennaio 2009
Visto il
al
Piccolo Bellini
di Napoli
(NA)