Simona Marchini ha conquistato il pubblico del Feronia, muovendosi abilmente e con leggerezza da un aspetto all'altro della società odierna attraverso esperienze del suo ieri che l'hanno resa l'attrice ma soprattutto la donna che è oggi. Con ironia pungente ma allo stesso tempo mai eccessiva o invadente, con il suo umorismo sottile e garbato, con il suo indiscusso talento, con il suo modo di parlare disincantato, la Marchini coinvolge, diverte e interessa. La mostra, a cui fa riferimento il titolo e che lei presenta sul palco trasformandolo in galleria d'arte, è lo scenario in cui prendono vita personaggi ironici, talvolta buffi, estrapolati dalla quotidianità e restituitici con brio e maestria. Ma l'indagine non è solo una leggera carrellata nel mondo dello spettacolo: i riferimenti alla Resistenza, la critica ai tagli sui beni culturali, la corruzione della politica, la garbata satira con la toscana innamorata di Berlusconi sono i tasselli che danno spessore allo spettacolo e consentono di riflettere oltre la risata. Anche i matrimoni di “cristallo” sono guardati con ironia e messi in ridicolo dall'interpretazione in contemporanea di una moglie e un'amante che finiscono paradossalmente con il litigare per "appioppare" il marito infedele l'una all'altra.
Ma su tutto prevalgono i continui riferimenti alla storia dell'arte, il filo conduttore dello spettacolo, brevi considerazioni ma così pregnanti ed esaustive da costituire una vera lezione di storia dell'arte. Da Fontana a Duchamp, da Botticelli a Caravaggio ad altri: l'Italia vista dal lato migliore, quello dell'arte, quello che la rende da secoli prima nel mondo. Le opere vengono proiettate su un muro bianco in mattoni a fondo scena che, nel finale, messo di taglio, costituisce una nuova scenografia. Mi è piaciuto l'appello “Auguriamoci che gli unici tagli alla cultura in futuro siano solo quelli di Fontana”, che mi sento di sottoscrivere (anche il pubblico di San Severino l'ha fatto applaudendo a lungo).
Al telefono si sente la voce del regista Gigi Proietti nei panni di un artista in cerca di spazi espositivi. Indimenticabile il racconto di un gruppo di fans che in Calabria la scambiarono per Ornella Vanoni. Commovente il momento del ricordo di Mariangela Melato, amica e compagna di Renzo Arbore a cui la Marchini è legata da profondo affetto. Apprezzato il richiamo a Pasquale Rotondi che, sovrintendente ai beni storico-artistici delle Marche, durante la seconda guerra mondiale ha salvato migliaia di opere d'arte nascondendole nei castelli delle Marche con operazioni di trasporto rocambolesche e mostrato in una foto d'epoca davanti al palazzo ducale di Urbino.
Figlia di Alvaro Marchini, presidente negli anni Settanta della Roma, da cui effettivamente Simona ha ereditato la galleria d'arte che fa da fulcro allo spettacolo, sposata con un calciatore napoletano (Ciccio Cordova) e con un nobile calabrese, la protagonista riesce con facilità a riportare sul palco le diverse tradizioni, i caratteri tipici e, perchè no, anche caricaturali degli italiani. Ma sempre con senso della misura e buon gusto. Ecco dunque la famiglia napoletana, gli avi calabresi, i romani in varie situazioni, la spoletina alle prese con un figlio teppista-artista, la signora della Milano bene, la toscana arguta e sanguigna.
Perfette le musiche suonate dal vivo al pianoforte da Andrea Bianchi, simpatico l'attore toscano Alessio Sardelli nei panni del fedele custode della galleria dai capelli sgarrupati.
Il sipario si chiude con un bis: Iside Martufoni, la Marescialla della Balduina e quella frase che la rese famosa in televisione, l'invito a "chiunque c'avesse un dubbio che l'accora, un problema che je rode" a scriverle per improbabili soluzioni a vari problemi: Martufoni Iside saprà sicuramente consigliarvi per il meglio.
Teatro esaurito, moltissimi applausi durante lo spettacolo, interminabili alla fine. La Marchini ha ricevuto in dono romanzi della casa editrice Garzanti, uno degli sponsor tecnici dei Teatri di Sanseverino, e ha festeggiato il carnevale con Francesco Rapaccioni e il personale di sala del Feronia. Il prossimo appuntamento in abbonamento è con il teatro contemporaneo: il premiatissimo “Italianesi”, scritto, interpretato e diretto da Saverio La Ruina, proposto in esclusiva regionale in doppio turno per gli abbonati e le scuole.
GUIDO DE ANGELIS
continua il progetto con cui gli studenti abbonati recensiscono gli spettacoli al Feronia
Prosa
LA MOSTRA
UNA MOSTRA PER RIDERE E RIFLETTERE
Visto il
al
Il Sistina
di Roma
(RM)