Macerata, cineteatro Italia, “La seduzione” conferenza di Philippe Daverio
LA SEDUZIONE TRA STORIA E LETTERATURA
Il tema dello Sferisterio Opera Festival 2008 è “La seduzione” e sull'argomento ha dissertato Philippe Daverio con ironia, capacità comunicative e profondità di ragionamento, partendo dal fatto che nelle opere in cartellone (Cleopatra e Carmen) la seduzione è radice fondante del concetto drammaturgico (confessa però di non avere mai sedotto e di essere stato sedotto con molta reticenza).
Il verbo “sedurre” deriva da “se-ducere” (portare verso sè, portare con sè) ed è connesso al concetto del “ducere”, quel percorso induttivo-deduttivo su cui si fonda il pensiero aristotelico e quello filosofico medioevale, dove il ragionamento percorre le distanze dal generale al particolare e viceversa (“de-ducere” e “in-ducere”). Quindi la radice del sedurre è eticamente negativa, collegata a trans-ducere (tradurre), che impone di portare uno/qualcosa da un luogo a un altro.
In epoca romana si ricorda la seduzione con pugno di ferro dei romani nei confronti delle Sabine. Nella Bibbia la seduzione perversa delle figlie di Lot che lo ubriacano per approfittare di lui e quella di Sansone che si fa sedurre e sconfiggere da Dalila: la seduzione sessuofobica sulla strada della colpevolezza nella tradizione giudaico-cristiana (Giovanni Battista e Salomè, altro esempio calzante).
Ma la prima “esperienza” di seduzione è nell'Odissea: Ulisse è un seduttore per natura, vuol sedurre il destino, gli dèi, l'umanità; seduce anche Circe che non lo uccide, per cui all'origine la prima seduzione tramandata nella letteratura proviene da un uomo, anche se poi sarà declinata al femminile di preferenza. Vedasi Cleopatra, la prima grande seduttrice nel mondo, prototipo della femme fatale, il cui arrivo a Roma impone nuove mode, a cominciare dal taglio dei capelli. Cleopatra, che va a trattare con Erode per ottenere la striscia di Gaza, fondamentale per l’Egitto anche allora perché consentiva il contatto con i nabatei e la loro capitale Petra, da dove transitavano le merci provenienti dall’Oriente verso il Mediterraneo.
Buio nel medioevo: come ci si amava all'epoca di Carlo Magno? Probabilmente in modo rustico, ma in Provenza e in alcune corti la donna lentamente diviene dama, che però è un'altra cosa rispetto alla donna seduttrice. Infatti Ginevra non seduce, come neppure Laura e Beatrice. Lo stesso vale per Isabella d'Este e Lucrezia Borgia, vittima più che seduttrice.
Bisogna aspettare l'Ottocento per la ricomparsa delle vere seduttrici. Merimée descrive una femme fatale piccolo-borghese: la sua Carmen è più sexy di Cleopatra, pulsione primordiale della natura che finisce male. Cleopatra invece è fedele ai suoi amori. Carmen seduce perchè non ne può fare a meno: non può evitare di sedurre tutti quelli che le capitano davanti; Cleopatra seduce solo chi le conviene.
Sul fronte maschile don Giovanni, prototipo del seduttore, del maschio ispanico, è come un collezionista di dipinti di Morandi: non ha godimento dall'averne solo uno e tende a comperarne almeno cinquanta. Poi il cardinale Mazzarino, artefice della propria fortuna per le sue capacità seduttive, exemplum dell'uomo barocco che seduce per arrivare al potere.
Teatro gremito, lunga coda per entrare: discussioni, la conferenza era stata annunciata per le 17 nell’aula magna dell’Università ed invece si è tenuta in altro luogo e in altro orario. Vivo successo di pubblico.
Visto a Macerata, cineteatro Italia, il 24 luglio 2008
FRANCESCO RAPACCIONI
Visto il
al
Italia
di Macerata
(MC)