Reinterpretando e riadattando un celebre atto unico di T. Williams , i giovani attori dell'Associazione Culturale Isola Teatro ci invitano, spettatori, a sostare, per un’ora circa, sul binario morto della memoria stuprata, lì dove la vita può essere una stazione in the middle of nowhere, lo snodo in cui il miasmatico decomporsi del passato assume le sembianze precarie e dolorose di un incerto e vacillante presente.
In questa prospettiva, l’operazione drammaturgica, firmata dal trio Gilmore/ Olivieri/ Sabatini, prefigura un potenziale evocativo di impareggiabile impatto emotivo, soprattutto se nella riattualizzazione del testo originario ci si impegna in una scrittura che argini la debordante languescente cifra patetica del modello americano, ridefinendo lo spazio dell’azione in un arso e breccioso meridione senza scampo, a tratti riscattato e trasfigurato, come per gioco, dalle sonorità vagamente country di Fabio Guendalini.
Se, poi, il ricco semenzaio di spunti, stimoli, suggestioni e rimandi, abbarbicati alla corteccia del ricordo, non coinvolgono come potrebbero, non sortiscono concretamente l’effetto auspicato, è cosa da imputare, probabilmente, ad una precisa scelta registica che, insistendo su una certa cifra realistica della recitazione (le attrici in scena non abbandonano una cantilenante strascicata voce infantile), vanifica proprio l’aura sospesa di infelicità e sventura che pur si percepiva come ragione d’essere peculiare della messinscena.
Così di Willie e Secondina, esempi non certo rari di infanzia o adolescenza negata, piuttosto che lo strazio, resta la vicenda personale raccontata attraverso il frammentario e, talora, disorganico, ordito narrativo ed è come se, attendendo il tragico e intenso epilogo della pièce, ci rendessimo fatalmente conto che qualcosa, qualcosa di profondamente affine al senso stesso di tutto il movimento drammatico e drammaturgico, si è perso così, sottraendo all’apprezzabile progetto teatrale un profilo caratterizzante di maggiore potenza lirica.
Napoli, Teatro Elicantropo, 20/11/08
Visto il
al
Teatro No
di Parma
(PR)