Prosa
LA STRANA COPPIA

Il lido delle sirene in letargo

Il lido delle sirene in letargo
San Severino Marche (MC), teatro Feronia, “La strana coppia” di Neil Simon IL LIDO DELLE SIRENE IN LETARGO La convivenza è sempre difficile. E non aiuta certo il fatto di conoscersi, di essere amici, di amarsi. Anzi, forse proprio l'amicizia o l'amore se da una parte aggiungono profonde motivazioni alla convivenza, dall'altra parte possono contribuire a vivere le situazioni quotidiane senza il giusto distacco. È quello che succede nella commedia di Neil Simon, in questo caso in versione femminile. Cinque amiche si ritrovano una sera a settimana per giocare a Trivial pursuit; una di loro, Florence, viene lasciata dal marito e praticamente cacciata di casa. Si rifugia nella casa di Olive ma i loro modi di vita sono all'opposto: tanto Ollie è disordinata e caotica, quanto Flo è ordinata e precisa. Anche le loro vite sentimentali sembrano procedere parimenti agli antipodi: Ollie si è separata ma l'ex marito riesce ancora a farsi mantenere da lei (che nel frattempo sogna avventure con gli ormoni in tempesta); Flo si è separata ma non riesce ancora a pensare a sé stessa come individualità disgiunta dal marito e non è recettiva neppure a conversare con gli uomini. Ovviamente, dopo comiche vicissitudini, la convivenza finirà, ma ciascuna delle due avrà preso qualcosa dall'altra: Flo la spensieratezza sentimentale di Ollie e Ollie la precisione casalinga di Flo. Mariangela D'Abbraccio ed Elisabetta Pozzi raccolgono il testimone di molti colleghi dal cinema al teatro e, in Italia, di Rossella Falk e Monica Vitti (e proprio a San Severino era stata presentata da Massimo Lopez e Tullio Solenghi). Florence è Mariangela D'Abbraccio, fascinosa come non mai, che riesce ad incarnare la moglie casalinga sensuale e fedele; ma nella gestualità l'attrice fa un eccessivo uso della movimentazione di braccia e mani. Olive è Elisabetta Pozzi, straordinariamente convincente in un ruolo comico in cui il pubblico non è abituato a vederla; l'attrice appare perfettamente a suo agio nel personaggio, che non scade mai nella volgarità, affrontato sempre con la cura e la perfezione che le sono proprie. Nei ruoli di contorno si è particolarmente distinta Silvana De Santis (la volitiva Vera), ma anche Tatiana Winteler (Mickey) e Federica Restagni (Silvie) sono sembrate adeguate ai ruoli, rispettivamente di poliziotta e vamp siliconata. Da sottolineare il particolare affiatamento tra le cinque attrici, al punto che davvero la casa di Ollie sembra “il lido delle sirene in letargo”, come la stessa Ollie la definisce. Secondari i personaggi maschili, i due fratelli spagnoli vicini di casa: Manolo (Antonio Conte) e Jesus (Raffaele Latagliata). La traduzione di Masolino D'Amico attualizza il testo senza peraltro banalizzarlo, lasciando un sapore di fedeltà all'originale. Funzionale ma troppo fredda e impersonale la scena di Alessandro Chiti, che ha creato una casa moderna e asettica in cui di certo una come Ollie non deciderebbe mai di vivere. Adeguati i costumi di Maria Rosaria Donadio e le luci di Luigi Ascione. Danno un contributo non secondario alla riuscita dello spettacolo le suggestive musiche di Daniele D'Angelo, che evocano nuove sonorità su una base tradizionale che si adatta ottimamente alla situazione proposta in scena. La regia di Francesco Tavassi accompagna il vivace dialogo, tuttavia qualche eccessiva prolissità poteva essere asciugata. A teatro ogni sera non è mai uguale alle precedenti e alle successive. A San Severino hanno suscitato particolare ilarità le battute di Silvana De Santis sul terremoto, che si è fatto ripetutamente sentire in settimana e lo stesso giorno della recita. Pubblico divertito, molti applausi soprattutto per le due protagoniste. Visto a San Severino Marche (MC), teatro Feronia, il 12 gennaio 2010 FRANCESCO RAPACCIONI
Visto il
al Tempo Nuovo di Chiaravalle Centrale (CZ)