Prosa
L'ALBERGO DEL SILENZIO

Sono davvero uno più bravo de…

Sono davvero uno più bravo de…
Sono davvero uno più bravo dell’altro gli interpreti di questa commedia di Scarpetta, nota rielaborazione del testo di Feydeau, che non lascia spazio neanche per un momento alla serietà, proponendo un continuo susseguirsi di battute e situazioni comico-paradossali, lasciando lo spettatore decisamente più “leggero” e soddisfatto. Una Rosina in versione “calabrese” interpretata da Simona Marchini, è la moglie di Felice Sciosiammocca, (Mimmo Esposito) più giovane di lei di una ventina d’anni, di cui è gelosissima e che controlla e sorveglia scrupolosamente, temendo la sua possibile infedeltà… L’occasione per un tradimento viene offerta dal vicino di casa e “amico” Michele Galletti, un geometra meticoloso e maniacale (reso esilarante dall’attore Giovanni Esposito), poco interessato alle attenzioni e alle esigenze della giovane moglie Concetta. Tanti altri personaggi entrano continuamente in casa Sciosciammocca, riempiendo la scena ed il momento di massimo divertimento è senza dubbio dovuto al personaggio dell’Avvocato Raspa (con le sue tre nipotine) che in preda ad un attacco di balbuzie nervosa, causata dal temporale, crea equivoci e doppi sensi a più non posso. Cambia l’ambientazione nel secondo atto e l’Albergo del Silenzio diventa per tutti i personaggi luogo di incontri clandestini, vendette e scappatelle fallite. Donne e uomini che proclamano con orgoglio di essere “onesti” e che, contrariamente a quanto vorrebbero, rimangono tali per forza. Lo spettacolo va seguito costantemente nella sua interezza, nessun personaggio in scena resta “inattivo” (anche quando questa è “divisa” nelle varie stanze dell’albergo e in teoria solo noi possiamo vederli tutti): se una coppia da una parte ci coinvolge in battute e “scherzi verbali”, dall’altra dobbiamo buttare un occhio anche su chi dice la sua con la mimica facciale e la gestualità o magari solo con un versaccio. Ogni istante ha il suo valore, anzi, talvolta gli attori sono così rapidi che si rischia di non fare in tempo a godersi tutte le battute e le trovate spiritose. Un’occasione di pura allegria da non perdere. Roma, Teatro Sala Umberto, 27 novembre 2007
Visto il
al Delle Arti di Salerno (SA)