L’arca di giada è salpata dal Teatro Palladium di Roma dove, nei giorni di programmazione, ha imbarcato grandissimi consensi. Sono piaciute al pubblico le novità di unire recitazione ed animazione 3D, canto e incanto (i giocolieri), lirica e rock.
È indiscutibilmente uno spettacolo multivalente oltre che multimediale.
Coinvolge, affascina e mantiene viva l’attenzione per tutta la durata della rappresentazione.
Tante le innovazioni che si susseguono senza pause. Due ore e quaranta di spettacolo intenso con venti artisti sul palco che cantano, ballano, fanno acrobazie, interagiscono con l’animazione tridimensionale parte integrante dello spettacolo.
Belli e suggestivi i brani proposti (le musiche sono state registrate da una grande orchestra di
quaranta elementi).
È stato definito musical ma è, a tutti gli effetti, un’opera lirica contemporanea.
Le parti liriche pucciniane si uniscono a quelle rock e pop melodiche.
Una sottolineatura va fatta sul cast con tutti elementi talentuosi. Sono giovani ma hanno già fatto tante esperienze importanti (come Alessandro Campone che è stato Pier delle Vigne nel musical “La Divina Commedia” ).
Sera dopo sera sono cresciuti nell’affiatamento dando feeling all’opera.
In evidenza il grande lavoro grafico-artistico di Daniela Fusco che ha realizzato la dozzina di opere d’arte esposte nel foyer (compendio artistico dello spettacolo) e curato l’animazione 3D .
Impegno a tutto campo per Toni Verde che ha firmato la regia, scritto, arrangiato le musiche e diretto la loro esecuzione.
Grazie anche all’impegno di tanti (tra cui Giorgia Scanzani al coordinamento organizzativo) si è portata in scena uno degli spettacoli che non è esagerato qualificare tra i più nuovi, originali e “freschi” della stagione teatrale.