Prosa
L'ASTICE AL VELENO

Pane, astice e fantasia

Pane, astice e fantasia

Torna in scena al Teatro Olimpico di Roma, fino al 4 dicembre, l’ultima commedia scritta e diretta da Vincenzo Salemme "L'astice al veleno" dopo il grande successo riscontrato in tutta Italia nella scorsa stagione.

“L’astice al veleno” è una rappresentazione divertentissima che viaggia sul doppio binario della realtà e fantasia, ricca di verve con tanti colpi di scena e risvolti inaspettati. Originale - e a tratti spiazzante - il finale.

Si tratta di una commedia meta teatrale; ambientata all’interno di un teatro dove i protagonisti sono un’attrice (interpretata da Benedetta Valanzano) e il regista di una fantomatica commedia che verrà messa in scena (Maurizio Aiello). Attrice e regista  sono amanti e il teatro è il loro rifugio d’amore. Immancabile sulla scena lo stesso Salemme nelle vesti di un esilarante pony express travestito da Babbo Natale.

È il giorno della Vigilia di Natale; l’occasione per organizzare un particolare cenone a base di astice e… veleno. Barbara Gargiulo (ovvero Benedetta Valanzano) non sopporta più il ruolo stretto da amante e così decide di farla finita avvelenando l’uomo che ama…

Salemme si conferma mattatore della scena; Recita filastrocche, canta, balla il tango, incalza con le sue battute spesso improvvisate. Ci ricorda il grande valore che possiede il teatro: il potere di far sembrare tutto reale. Sul palcoscenico regna l’immaginazione: le statue si animano e prendono vita, un semplice sfondo scuro diventa un romantico cielo stellato, un carro di legno si trasforma in un pianoforte…

Salemme rompe la quarta parete scenica, interagisce con il pubblico, scherza con gli spettatori e in questo risiede l’essenza del suo teatro e della sua comicità. D’altronde come scriveva Silvio d’Amico in “Storia del Teatro”: “Il Teatro vuole l'attore vivo, e che parla e che agisce scaldandosi al fiato del pubblico; vuole lo spettacolo senza la quarta parete, che ogni volta rinasce, rivive o rimuore fortificato dal consenso, o combattuto dalla ostilità, degli uditori partecipi, e in qualche modo collaboratori”.

Tanti altri attori presenti sulla scena: Domenico Aria (nei molteplici ruoli di fonico, tecnico, costumista del teatro e “dama” di compagnia della prima attrice), Antonella Morea, Antonio Guerriero, Giovanni Ribò, Nicola Acunzo che interpretano quattro statue viventi (rispettivamente una lavandaia del Cinquecento, uno scugnizzo, un poeta rivoluzionario e un simpatico munaciello (figura dell’iconografia popolare napoletana).

Sogni, buon umore, realtà e fantasia sono un mix di ingredienti speciali serviti con l’astice… 
 

Visto il 10-11-2011
al Olimpico di Roma (RM)