Prosa
L'ASTICE AL VELENO

Parole di zucchero ed astice al veleno

Parole di zucchero ed astice al veleno


“Non si può amare per essere felici ma bisogna essere felici per potere amare “ questo è il pensiero ed il messaggio che  Vincenzo Salemme  “ urla “ con impeto , soddisfazione e convinzione al pubblico presente “ nella Piazza dei Martiri “ dopo essere stato  “ visto e sollecitato al dialogo “sul finire  dello spettacolo .

Un  pubblico presente nel teatro in maniera  copiosa  per  salutare ed applaudire un suo beniamino che con la propria arte riesce “a portare nei teatri una ventata di festosa allegria anche negli altri periodi dell'anno “ ( così scrive Salemme  nella locandina del suo spettacolo). Perchè “ L'astice al veleno “ la commedia scritta ,diretta ed interpretata  da Salemme  è ambientata  nel giorno del 23 dicembre  e “ trasuda “ nelle scenografie delle classiche tematiche  del periodo natalizio. Babbo natale compreso , nelle vesti di Gustavo , pony express sulla tratta Posillipo -Mergellina  , magistralmente interpretato da Vincenzo Salemme che ,con un linguaggio affabulatore , colto partenopeo e trasognante , trasporta il pubblico  in una dimensione comica farsesca dal ritmo scenico molto serrato , provocando reazioni esilaranti che raramente si vedono ormai nei teatri italiani. Un grande successo   consolidato sera per sera  nei teatri di tutta la penisola  da quasi due stagioni ( prima nazionale ad Orvieto il 20 novembre 2010) che ha messo sempre più in luce la voglia del pubblico italiano di  “ semplice allegria “ forse per esorcizzare e superare i troppi cattivi pensieri che  sembrano ormai dominare lo scenario mondiale.

Il regista Vincenzo Salemme  ha pienamente accontentato  l'autore ( sic !) predisponendo in scena un cast di grande spessore  artistico . Vanno ricordate e sottolineate le interpretazioni magistrali non solo  dell'attore  Vincenzo Salemme con  i ben oliati meccanismi comici farseschi  caratteristici della scuola eduardiana ,ma anche quelli di Benedetta Valanzano (Barbara ) , Maurizio Aiello ( il regista amante di Barbara ) e Domenico Aria  che ha  interpretato molto bene l'assistente  di scena tuttofare e “ femminiello “. Antonio Boccia ha composto l'impianto musicale dello spettacolo che in questa edizione non è stato molto valorizzato ; forse troppo lungo invece  il tempo dedicato  da Vincenzo Salemme ad  intrattenere e a dialogare con gli spettatori sull’importante tema del significato dell’amore e di  come esso andrebbe realmente vissuto e compreso.
 

Visto il 23-03-2012
al Goldoni di Livorno (LI)