Le bugie con le gambe lunghe, commedia terminata da Edoardo nel dicembre 1946, vide continuamente rinviato il proprio debutto a causa dello straordinario, e un po' inaspettato, successo che ebbe Filumena Marturano. Il tema è uno dei topoi di De Filippo: l'antinomia fra menzogna e verità.
La pièce, ambientata nell'Italia povera dell'immediato dopoguerra, dietro un'apparente comicità è percorsa da una vena amara che si fa sempre più evidente man mano che la vicenda procede, tanto da rasentare quasi i toni di una satira anti-borghese. Il protagonista attorno al quale tutto ruota è Libero Incoronato, un uomo modesto, onesto, dignitoso, il quale, suo malgrado, si trova ad essere spettatore di una serie di intrighi attuati da alcune coppie, in particolare quella formata da Olga e Benedetto, le quali tentano in tutti i modi di coinvolgerlo nelle loro squallide storie, piene zeppe di menzogne che esse spacciano per verità. Da principio egli tenta di aiutarli e di smascherare le loro bugie ma alla fine, scontratosi con il perbenismo di facciata e con l'esigenza di salvare ad ogni costo le apparenze tramite il compromesso, finisce per adeguarsi alla regola generale, ma in modo provocatorio, chiedendo di fronte a tutti la mano di Graziella, l'ex prostituta di cui è innamorato, spacciandola per un'aristocratica.
Al di là di qualche battuta un po' prolissa e di qualche momento eccessivamente caricato, la commedia raffigura bene una società senza ideali, in cui il proprio particulare è visto come fine ultimo dell'agire umano. Una povertà interiore dei protagonisti che si contrappone a quella puramente economica di Libero Incoronato, il quale trova, infatti, la propria realizzazione proprio al di fuori degli stereotipi borghesi.
Belle le scene curate da Gianmaurizio Fercioni e i fondali di Giacomo Costa: nella prima e seconda parte ci vengono presentate due diverse dimore, quella di Libero, modesta e vecchiotta, e quella dei Cigorella, lucida e alla moda, entrambe dotate di un balcone che si affaccia su un immenso fabbricato fatiscente e squallido. Curati i costumi di Silvia Polidori ed efficace l'uso delle luci di Stefano Stacchini.
Bravi i membri del cast: su tutti spicca per recitazione e naturalezza, nella parte di Libero Incoronato, Luca de Filippo che ha curato anche la regia dello spettacolo. Con lui: Fulvia Carotenuto, Chiara De Crescenzo, Gioia Miale, Nicola Di Pinto, Carolina Rosi, Massimo De Matteo, Anna Fiorelli, Giuseppe Rispoli, Carmen Annibale, Alessandra D'Ambrosio, Antonio D'Avino e Boris De Paola.
Pubblico attento e divertito, molti gli applausi.