Emanuela Grimalda porta in scena il travolgente monologo “Le difettose”, tratto dal romanzo omonimo di Eleonora Mazzoni, con la regia di Serena Sinigaglia. Sette personaggi e un'attrice, ironica, misurata, profonda ed emotiva: Emanuela Grimalda usa la sua grande capacità attoriale, fatta di vocalità ottimamente scelte per ogni ruolo, cambi di personaggio vertiginosi ed evocativi, misurata ed esatta vena interpretativa adeguata per ogni carattere, dialetti e atteggiamenti, che fanno ridere, commuovere, riflettere, per parlarci di un tema trasversale, che riguarda sia gli uomini che le donne: il desiderio di avere un figlio. A volte portato fino all'eccesso, tenacemente perseguito anche al di là delle possibilità fisiche del corpo, perché volere un figlio ci porta al di là di noi, in uno slancio spasmodico verso l'infinito.
Il senso del detto
La rielaborazione drammaturgica da un romanzo è sempre un'operazione delicata e spesso snaturante, ma il lavoro sinergico fra testo e regia hanno reso questo spettacolo una piccola perla teatrale: il lavoro di regia, della grande artista Serena Sinigaglia, si vede nell'accurata scelta dei cambi temporali, dei toni e delle temperatura delle intenzioni, nella scrittura scenica che passa prima attraverso il corpo della rappresentazione per poi arrivare al senso del detto.Un perfetto connubio fra la duttilità tecnica ed emotiva della Grimalda e la messa in scena evocativa della Sinigaglia, per arrivare al cuore dello spettatore che ride, sorride, riflette, partecipa con empatia a tutto il percorso della protagonista e si porta a casa un messaggio profondo e sensibile, frutto di un tema attuale e universale, come quello della difficoltà di procreare. >b>Uno spettacolo maturo, generato con verità e concretezza dalla sapienza di una scuola di artigianato teatrale di elevato livello: un'esperienza che coinvolge tutti i sensi e ridona la gioia del teatro come rito di condivisione.