“Le pulle”, operetta amorale di Emma Dante è in scena al Teatro Carignano di Torino, nell’ambito del Festival “Prospettiva09”.
Protagoniste sono le prostitute (pulle in palermitano) e, precisamente, quattro travestiti e un trans, che raccontano storie di ordinaria ferocia e intolleranza, assistite da Mab, la levatrice delle fate, e da una Fata parlante, una Fata danzante e una Fata cantante, che trasferiscono nelle pulle la loro anima femminile.
In questo spettacolo la recitazione si alterna col canto e, sebbene tutti gli interpreti siano tecnicamente ben preparati (brillano sia per il canto sia per la versatilità attoriale Carmine Maringola come Stellina e Antonio Puccia come Moira), il centro della riflessione rimane il racconto. Il quale non risulta certo confuso, ma pare estrinsecarsi al di sotto delle possibilità, in senso narrativo: lo spettacolo presenta al pubblico scene di forte impatto, di fronte alle quali viene spontaneo chiedersi se il racconto delle pulle sarebbe stato ugualmente vivo e intenso senza la rappresentazione assai realistica di una crisi bulimica o se non fossero comparsi in scena bambolotti gonfiabili con annessi falli finti. Si sta parlando di livello narrativo, che nonostante la duplice presenza di canto e recitazione, probabilmente perde, a tratti, di mordente, in favore, appunto, di alcune scene, che colpiscono il pubblico dal punto di vista della rappresentazione visiva e simbolica.
Anche con una opportuna dose di ambiguità e trasgressione, l’intenzione di Emma Dante era quella di raccontare storie di corpi trasformati e violentati oppure l’intento principale era di “esibire” determinate tematiche, care all’autrice, utilizzando scene di sicuro impatto visivo?
Visto il
21-10-2009
al
Carignano
di Torino
(TO)