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LE VOCI DI DENTRO

LE VOCI DI DENTRO di Eduardo…

LE VOCI DI DENTRO
di Eduardo…
LE VOCI DI DENTRO di Eduardo de Filippo regia di Francesco Rosi, scene e costumi di Enrico Job con Luca De Filippo e la Compagnia di teatro “Luca De Filippo” Poche sorprese per un testo che non cessa di incantarci con la sua perfetta costruzione drammaturgica e di atterrirci con la sua tragica denuncia: regia convenzionale di Francesco Rosi, che tenta la strada del surrealismo solo all’inizio del primo atto, timidamente – dunque in maniera inopportuna – per poi adagiarsi nel piatto naturalismo proprio già della messinscena di Eduardo (il quale, però, poteva poi contare sulle sue virtù d’attore per far emergere tutto il senso delle tinte surreali e dei folgoranti correlativi oggettivi di cui la pièce è disseminata); belle scene d’un Enrico Job citazionista (Caravaggio), che gioca sul contrasto tra la monocromia del bianco/nero e il rosso sangue, forse insistendo troppo nella metafora per difetto di fiducia nell’acume del pubblico; recitazione d’insieme nel solco eduardiano, a parte i ritmi velocizzati. Luca De Filippo, ottimo nei toni medi, sembra trattenersi in corrispondenza delle punte estreme di comicità e, soprattutto, di tragicità, probabilmente per timore di cadere nell’emulazione del padre. Rischio che riesce sempre ad evitare, per la verità, e non è piccolo merito. Brava la brillante Antonella Morea, che raccoglie il pesantissimo testimone di Pupella Maggio, mentre alcuni dei comprimari finiscono sopra le righe (troppo esuberante la Maria di Anna Moriello, troppo guappo il Luigi di Matteo Mauriello, troppo gesticolante la Matilde di Carolina Rosi, figlia del regista). Troppe risate, infine, da parte di un pubblico che si è divertito molto ma, forse, non ha granchè riflettuto. “Se l’umanità è sorda, io posso essere muto.”: avevi ragione tu, zì Nicò, avevi ragione tu… in scena al teatro Argentina di Roma, dal 20 ottobre al 19 novembre 2006
Visto il
al Cilea di Reggio Calabria (RC)